FdI Lazio lancia la sfida della coerenza nell’azione politica. «È complicato ma rende liberi e credibili»
La coerenza come pilastro etico dell’agire politico. È questo il tema del convegno promosso da Fratelli d’Italia Regione Lazio che si è svolto a Roma nei locali della Fondazione Alleanza nazionale. Una riflessione a tutto tondo sui valori fondanti della politica collocata nel pieno della crisi russo-ucraina. Mentre si rincorrono le notizie di nuovi bombardamenti sui civili e la strada della diplomazia resta interrotta sotto le bombe.
FdI Lazio a convegno: coerenza come valore della politica
Ad alternarsi al microfono economisti, docenti universitari e politici. Dopo l’introduzione dell’avvocato Antonfrancesco Venturini, coordinatore del Dipartimento politiche europee di Fratelli d’Italia Regione Lazio, hanno preso la parola Federico Carli, economista, docente universitario e presidente dell’associazione Guido Carli, Claudio Zucchelli, presidente di Umanesimo cristiano e monsignor Gianni Fusco, animatore spirituale del Movimento Ucid e docente della Lumsa. A concludere i lavori Paolo Trancassini, deputato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e già sindaco di Leonessa, in provincia di Rieti.
Economisti, docenti e politici nella sala della Fondazione An
La coerenza è un requisito senza il quale tutto è uguale. Nulla si differenzia, tutto va bene. “È l’azione – ha sottolineato Zucchelli – a tenerci aggrappati ai principi etici. Quando i comportamenti umani non seguono la coerenza allora siamo nel campo della amoralità. E subentrano altri punti di riferimento per lo più l’interesse personale, l’utilità del singolo”. Carli ha voluto ripercorrere l’etimologia del termine “etica”, il comportamento che segue la ricerca del vero bene. Coerenza, appunto. Applicabile alla politica ma anche all’economia. Monsignor Fusco ha esortato la politica a ‘farsi trovare pronta’. Quello che non è accaduto oggi con l’esplodere del conflitto in Ucraina. Prendendo a prestito un famoso quadro di Napoleone trionfante alle armi, ha ricordato che quando si è chiamati ad agire bisogna essere pronti. “In politica – ha detto – significa una classe dirigente capace di rispondere a qualsiasi domanda. Anche quella più difficile. Quello che sta accadendo oggi con la guerra viene da lontano. Perché non abbiamo pensato a realizzare l’Europa delle nazioni. I mille no, la mancanza di coraggio e di previsione ci hanno condotto qui. Ad accontentarsi del ‘qui e ora’ senza una visione prospettica”.
Trancassini: essere coerenti è complicato ma rende liberi
Paolo Trancassini ha raccontato la genesi dell’iniziativa e la difficoltà a trovare avversari politici da invitare senza metterli in difficoltà. “Alla fine – ha detto il parlamentare di Fratelli d’Italia – abbiamo deciso di non invitare nessuno perché parlando di coerenza, non temessero un’imboscata. Siamo qui da soli. La nostra è la solitudine di un partito che ha fatto della coerenza la sua stella polare”. Essere coerenti – ha aggiunto – è complicato. Soprattutto in politica che è l’arte della mediazione e del compromesso. “Ma senza coerenza, tutto è permesso, tutto diventa convenienza. Essere coerenti è difficile ma quando lo si è davvero si ha anche una libertà straordinaria”. Da ex amministratore e presidente della commissione Bilancio, Trancassini ha ricordato le difficoltà nel conciliare richieste opposte e la fatidica “ricerca della sintesi”. E la sorpresa nel vedere qualche collega la mattina dopo dire e fare il contrario di quanto stabilito la sera prima. Poi c’è la coerenza sbagliata, ha detto sorridendo, quella di chi sbaglia e non cambia mai idea. Ma questa è un’altra storia.