“Rebecchini, l’impegno e la coerenza di un cattolico”: il ricordo di Pedrizzi, un anno dopo

7 Apr 2021 20:09 - di Riccardo Pedrizzi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

E’ passato un anno dalla scomparsa dell’ingegner Gaetano Rebecchini (2 aprile 2020 all’età di 95 anni), una delle poche figure che nell’ultimo mezzo secolo ha contrastato con impegno e coerenza la deriva progressista e modernista del mondo cattolico.

Il mio amico Gaetano apparteneva a una importante famiglia romana. Il padre era stato sindaco di Roma. Il fratello più piccolo, Francesco, è stato sottosegretario e senatore, e anche gli altri fratelli, Paolo, Luigi e Filippo, si sono distinti per il loro impegno imprenditoriale e civile.

Agli inizi degli anni Settanta, quando il Partito Comunista conquistò Roma e si apprestava a governare l’Italia, Rebecchini, si impegnò con generosità e vigore per arginare il pericolo comunista. Per questo creò una delle prime emittenti private in Italia, Tele Roma Europa.

Negli anni successivi la sua casa fu sempre un punto di incontro per coloro che combattevano il processo di degrado culturale e morale del nostro Paese. Rebecchini fu uno dei fondatori di Alleanza Nazionale e fu presidente della “Consulta etico-religiosa”, carica che mantenne sino a quanto si dimise, nel luglio 2005, non condividendo la posizione di Gianfranco Fini sulla procreazione assistita. Dopo di lui la Consulta cattolica fu presieduta da Gustavo Selva e Riccardo Pedrizzi. Dal 1991 al 2011 fu Consultore dello Stato della Città del Vaticano. A lui mi legava una forte amicizia fondata sui comuni valori della Tradizione cristiana e nazionale.

E’ stato una delle vittime del Coronavirus.

 

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