De Angelis: la destra è divisa sull’Ucraina. E non vede la trave nell’occhio della sinistra…

21 Mar 2022 15:53 - di Adele Sirocchi
destra ucraina

Ci vuole una bella faccia tosta per sostenere che sulla guerra ci sono troppe divisioni nel centrodestra e che quindi sarebbe meglio non avere il medesimo centrodestra al governo in questo drammatico frangente. Una narrazione avvenuta anche sulla pandemia, nella cui gestione peraltro il centrosinistra e il M5S non hanno certo brillato.

I pregiudizi di Alessandro De Angelis

Eppure Alessandro De Angelis, vicedirettore di Huffington Post, la ripete oggi ad uso dei lettori della Stampa, evidentemente così intrisi a suo avviso di pregiudizi da non vedere le divisioni che la guerra ha provocato in tutti gli schieramenti, ma soprattutto nella sinistra letteralmente spaccata tra pacifisti e guerrafondai.

De Angelis ritira fuori la storiella (falsa) del libro della Meloni

“Tra i tanti effetti collaterali di questa sciagurata guerra – scrive invece De Angelis –  c’è il collasso politico del centrodestra, proprio sul terreno della collocazione internazionale. C’è l’imbarazzante silenzio di Silvio Berlusconi, il più filo-russo di tutti, avvolto dall’imbarazzato balbettio della sua intendenza… E poi le ambiguità di Salvini, appena “unto” del ruolo di leader tra una cantatina e una torta quasi nunziale…E ancora: l’atlantismo pret à porter della Meloni, la stessa che a pagina 305 del suo libro scriveva della Russia come «parte del nostro sistema di valori europei»”.

“La destra non può governare perché è divisa sull’Ucraina”

“Se oggi il centrodestra – è la conclusione di De Angelis – avesse in mano le sorti dell’Italia ci sarebbero problemi enormi su questioni di fondo: armi da mandare, sanzioni da comminare, politica energetica da reinventare, mica, con tutto il rispetto, Rai e catasto. Come su pandemia e vaccini, un’altra rilevante linea di faglia si è aperta in una coalizione che ambisce a stare insieme per competere e andare al potere”.

Chi governa lo decidono gli italiani

A parte che chi deve governare lo decidono gli italiani e non De Angelis, il quale – con tutto il rispetto – non ha bisogno dei voti degli italiani per scaldare le poltrone di tutti i talk show in veste di opinionista ma non ha ancora il potere di scegliere il premier. Ma, detto questo, bisogna essere davvero in malafede per non riconoscere che tutti i partiti del centrodestra senza eccezione alcuna hanno da subito detto sì sia all’invio di armi all’Ucraina, sia alle sanzioni, sia all’accoglienza dei profughi.

Tutti i partiti di centrodestra sono a fianco dell’Ucraina

Nello schieramento del centrodestra non si è di certo assistito ai distinguo che hanno reso ridicola la sinistra con l’Anpi filo-Putin da una parte, i pacifisti dall’altra, i sindacati con le bandiere arcobaleno e Enrico Letta con in testa l’elmetto. E che dire dei Cinquestelle che mal sopportano l’Italia schierata a fianco dell’Ucraina pur esprimendo addirittura il titolare degli Esteri?

Le divisioni a sinistra e le piroette del M5S

E come non concludere che proprio questo dev’essere il motivo della marginalità del nostro governo nei tavoli che riguardano il conflitto tra Russia e Ucraina? Qualcosa di molto più sostanzioso delle battutine che De Angelis fa sul libro di Giorgia Meloni dove Putin non è mai neanche nominato. Quindi, prima di emettere giudizi affrettati e infondati, guardi le travi esistenti a sinistra e tra i grillini, anziché sottolineare le pagliuzze dello schieramento avversario.

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