Covid, i catastrofisti non mollano. Galli: «Non è finita». E De Luca: «Vediamo se il virus segue i decreti»

18 Mar 2022 18:27 - di Redazione
Covid

Il progressivo allentamento delle misure anti Covid, illustrate ieri da Draghi e Speranza, dopo il Cdm ad alcuni non piace. C’è chi è convinto che ancora “non è finita” e bisogna essere cauti e chi sostiene che tra qualche mese potrebbe esserci un nuovo aumento di casi.

Covid, Galli: «È evidente che non è finita»

«Ieri i contagi Covid in Italia erano quasi 80mila. È evidente che non è finita. Un malinteso messaggio di “liberi tutti” ci potrebbe costare caro sul piano della pandemia. Mi sembra un déjà-vu. Il punto è non pensare che la questione sia risolta e archiviata». Lo ha detto all’Adnkronos Salute Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.

Galli: «Bisogna mantenere alta l’attenzione»

Anche questa volta, dopo l’ondata di Omicron 1, «appena si è cominciato a ridurre l’attenzione, c’è stato un rialzo dei casi, assolutamente prevedibile», aggiunge Galli, sottolineando che l’allentamento delle misure «è una scelta politica, comune a molti stati europei, comprensibilmente concentrati sull’emergenza guerra. Con questo conflitto, inaccettabile e terribile, Putin, però, non ci ha guariti da Covid. Serve ancora mantenere alta l’attenzione».

De Luca: «Vediamo se il virus si attiene ai decreti»

Invita alla prudenza Vincenzo De Luca. «Il governo ha deciso la conclusione della fase di emergenza, ovviamente noi possiamo decidere tutto quello che vogliamo con i decreti, poi bisogna vedere se si attiene pure il Covid a quello che decidiamo noi. Io invito i nostri concittadini ad avere sempre molta prudenza». Ha detto il presidente della Regione Campania nel corso di una diretta Facebook.

Covid, Clerici: «Non escludo un aumento fra due mesi»

Dal canto suo, Mario Clerici, docente di immunologia dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi “non esclude” «che ci possa essere un aumento fra due mesi. Dopo cioè che i non vaccinati torneranno a lavorare e che a questo fattore si sovrapporrà anche la problematica dei profughi ucraini che non sono vaccinati. Metto dunque la mano sul fuoco sul fatto che, nonostante l’avvio della road map degli allentamenti nelle restrizioni anti-Covid, non vedremo un aumento di casi gravi nei prossimi 15 giorni. Non mi sento tanto sicuro del fatto che non accada fra due mesi».

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