Contagi in aumento (ma anche i tamponi): 85mila nuovi casi, 180 morti. Il governo lavora per il post 31 marzo

15 Mar 2022 20:10 - di Redazione

Crescono i contagi e i positivi tornano a superare la soglia l milione. Sono 85.288 i nuovi casi di covid (ieri erano 28.900) e 180 i morti (ieri erano stati 129) nelle ultime 24 ore. Sono i numeri odierni diffusi dal ministero della Salute. Mentre il governo è al lavoro per le nuove regole da aprile a giugno. Che scatteranno al termine dello stato di emergenza in scadenza il 31 marzo.  Dall’inizio della pandemia state contagiate in totale 13.489.319 persone mentre le vittime salgono a 157.177. I guariti sono 12.296.018 in totale, 53.349 nelle ultime 24 ore.

Covid, aumentano i contagi per l’impennata di tamponi

L’aumento dei casi registrati è dovuto anche all’impennata dei tamponi. Oggi sono stati effettuati 587.015  tamponi molecolari e antigenici. Ieri erano stati “solo” 204.877. Il tasso di positività è al 14,5%, in leggero aumento rispetto al 14,1% di ieri. Quanto alla pressione ospedaliera si registrano 502 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 51. I ricoverati nei reparti ordinari, invece, sono 8.473, 5 in più rispetto a ieri.

Brusaferro: la discesa rapida di Omicron si è fermata

“Abbiamo visto i dati di venerdì scorso che mostrano come sostanzialmente la discesa rapida che c’è stata dell’ondata da Omicron si sia fermata. Abbiamo un chiaro trend in controtendenza”, ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Che parla di un dato coerente anche con altri Paesi dell’Unione Europea. “Che in alcuni casi, come la Danimarca, hanno sperimentato prima di noi questo picco dell’onda. Il dato che abbiamo di impatto limitato sui servizi sanitari è dovuto a una copertura vaccinale molto elevata. Ed è un dato da enfatizzare”. “Credo – ha concluso Brusaferro – che possiamo affrontare questa fase di evoluzione dell’epidemia con serenità. Ma anche con la consapevolezza che i nostri gesti, indossare la mascherina e anche la vaccinazione, cambiano la storia dell’epidemia. Dobbiamo mantenere l’impatto sui servizi sanitari il più basso possibile. E questo riguarda l’impegno di ognuno di noi”.

 

 

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