Bonus Covid, scontro sulla privacy fra il Garante (condannato dal Tribunale) e l’Inps
Lo scontro sulla privacy fra il Garante e l’Inps sul bonus Covid finisce 1 a zero per l’Istituto di Previdenza a cui l’Autority dovrà pagare le spese legali.
Lo ha deciso il Tribunale di Roma che ha annullato la multa comminata all’Inps dallo stesso Garante della Privacy relativamente al primo bonus Covid per gli autonomi sancito con il Cura Italia nel 2020.
Un mini assegno mensile iniziale di 600 euro per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus.
Una misura risarcitoria a cui avevano avuto accesso anche alcuni parlamentari. E la vicenda era finita sulla stampa sollevando un vespaio di polemiche. Di lì era stata sollevata la questione della privacy.
Il Garante aveva contestato all’Inps una serie di questioni relative alle modalità di trattamento dei dati personali di soggetti titolari di incarichi politici elettivi seguite ai controlli antifrode non a prova di privacy.
Ma ora il Tribunale, annullando la multa del Garante, ha confermato la giustezza dell’operato dell’Inps, “nel merito e nel metodo” come sottolineano dall’Istituto di via Ciro il Grande.
Il Garante dunque dovrà rifondere alla controparte le spese di lite e circa 11.570 euro per compensi professionali, al netto ovviamente dell’Iva.