Attacchi dal mare su Mariupol e Odessa. Spiraglio dai negoziati, Zelensky: la Russia ha cambiato tono

16 Mar 2022 8:45 - di Martino Della Costa
Ucraina

La Russia intensifica gli attacchi dal mare: nella notte navi russe hanno iniziato a bombardare Mariupol e la regione di Odessa, vicino al villaggio di Tuzla. Secondo quanto ha scritto su Twitter il consigliere del ministero degli Interni di Kiev Anton Gerashchenko l’attacco delle navi da guerra di Mosca contro le coste di Odessa è cominciato verso le 3 di questa notte, ora locale. Gerashenko ha aggiunto che «non c’è stato alcun tentativo di sbarcare un soldato». La manovra bellica punta a stringere in una morsa il sud-est del Paese. E infatti, come ha reso noto il Segretario del consiglio comunale della città, si sono registrate alcune esplosioni anche a Zaporizhzhiache hanno colpito anche la stazione ferroviaria – dove si trova la più grande centrale nucleare dell’Europa. A Kiev, invece, le forze russe hanno colpito un palazzo di 12 piani nel distretto centrale di Shevchenkivsky. Dove il Servizio di emergenza dell’Ucraina ha spiegato che due persone sono rimaste ferite nell’attacco e 37 sono state evacuate.

Nella notte attacchi dal mare su Mariupol e Odessa. Oggi riprendono i negoziati

Intanto, oggi l’agenda diplomatica segna la prosecuzione dei colloqui in cerca di una trattativa possibile. Un cammino lento e seminato di ostacoli, quello negoziale, a proposito del quale il capo negoziatore di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha parlato di «un processo molto difficile e crudele». E di «contraddizioni fondamentali». Ma anche di uno «spazio per il compromesso»: le autorità ucraine, infatti, nelle ultime ore hanno espresso a riguardo un «cauto ottimismo» per i progressi compiuti con la Russia. E in virtù di colloqui che – ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Ihor Zhovkva, citato dall’agenzia di stampa Unian – dopo due giorni sono diventati «più costruttivi».

Il consigliere di Zelensky: «La Russia ha cambiato un po’ tono»

«Nei primi round la Russia non era intenzionata ad ascoltare la nostra posizione, ma faceva solo degli ultimatum: l’Ucraina avrebbe dovuto arrendersi. Lasciare le armi. E il nostro presidente avrebbe dovuto firmare un atto di resa», ha affermato Zhovkva. Per poi aggiungere a stretto giro: «Ma ora la Russia ha cambiato un po’ tono». Pertanto, la delegazione ucraina, sempre secondo il consigliere del presidente, è ora «cautamente ottimista». Ma una svolta può venire solo dai presidenti, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.

Zelensky: «È chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato»

E a proposito di svolta e di presidenti, secondo quanto dichiarato nella giornata di ieri da Zelensky «è chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma ora abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo – ha riconosciuto Zelensky –. Pertanto, ha quindi concluso il leader di Kiev, «sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo. E a fare affidamento su sé stessa. E sui nostri partner che ci aiutano».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *