Venerdì bollente: studenti in piazza contro il ministro Bianchi con l’incubo della Lamorgese

16 Feb 2022 17:25 - di Marta Lima

Questo venerdì, a Milano, Napoli e Torino gli studenti scendono di nuovo in piazza contro il modello di scuola di Bianchi e l’Unione Degli Studenti apre gli Stati Generali della scuola dal 18 al 20 febbraio a Roma. E con la preoccupazione di possibili scontri, come già accaduti a Torino la settimana scorsa, con l’incubo del peggior ministro degli Interni di sempre, Luciana Lamorgese, o inerte e eccessiva nella repressione.

Studenti in piazza contro Bianchi e Lamorgese

“Nonostante, dall’inizio dell’anno, migliaia di studenti siano scesi in piazza in tutta Italia, contro l’attuale modello di scuola – esordisce Simone Botti, del liceo Parini di Milano, appena occupato – il Ministro continua a non ascoltarci, persistendo nel farci false promesse e non prendendo in considerazione la posizione degli studenti in merito alle problematiche vigenti nel sistema scolastico attuale, per questo a Milano abbiamo occupato decine di scuole e il 18 a Milano e in tutta Italia, torniamo nelle piazze”.

“Non ci fermeremo finchè non cambierà – continua Alessandro Finetto, del Laboratorio Studentesco – a Torino, a seguito delle morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenucci e dei gravissimi atti di repressione subiti durante le mobilitazioni, abbiamo occupato sedici scuole, riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di istruzione, che sappia educarci al pensiero critico e non alla riproduzione continua di nozioni. Questo venerdì scendiamo in piazza per ribadire che non ci fermeremo finchè non ci saranno date risposte”.

“Questo venerdì scendiamo in piazza anche a Napoli – dichiara Francesco Ferorelli, coordinatore dell’UdS Napoli – Pretendiamo una maggiore tutela della nostra salute all’interno delle scuole: in una situazione pandemica così delicata è necessaria, oltre alla sicurezza sanitaria, quella fisica, con maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, e mentale, innanzitutto attraverso il rispetto delle nostre identità, con misure come le Carriere Alias. Pretendiamo l’abolizione dei PCTO (alternanza scuola-lavoro) e ribadiamo come il ruolo della scuola-azienda pesi anche sulla salute mentale degli studenti, già messa a dura prova in questi anni dalla Didattica a Distanza”.

“Dai cortei e dalle occupazioni di queste settimane rilanciamo gli Stati Generali della scuola pubblica, a Roma dal 18 al 20 febbraio – conclude Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – E’ necessario ripensare strutturalmente e complessivamente l’intero mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca, in quanto categoria maggiormente colpita dalla pandemia e non solo; vogliamo risposte concrete, una volta per tutte. Gli Stati Generali saranno un momento storico per il nostro paese, in cui studenti e studentesse da tutta Italia si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola. Non possiamo più aspettare, una riforma dell’istruzione pubblica del nostro paese non è solo possibile, ma necessaria”.

La paura della repressione della ministra Lamorgese

Il timore di tensioni, in piazza, dopo gli scontri del mese scorso a seguito della morte dello studente friulano Lorenzo Parelli, tengono banco nelle discussioni degli studenti, in vista dell’appuntamento di venerdì.

Secondo Repubblica, “per cercare di prevenire strumentalizzazioni della piazza, dal Viminale è partita questa mattina una direttiva a tutti i prefetti. Ai responsabili dell’ordine pubblico si chiede un intervento preventivo per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni nelle quali si teme possano verificarsi infiltrazioni di violenti che nulla hanno a che fare con gli studenti.

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