Ucraina, entra in gioco la Turchia: chiude il Mar Nero alle navi russe. Erdogan si propone mediatore

26 Feb 2022 18:03 - di Angelica Orlandi
Ucraina erdogan

Entra in gioco la Turchia contro l’assedio russo a Kiev. Una difficile mediazione.Dopo 48 ore di invasione dell’Ucraina, la guerra si concentra sulla capitale, dove hanno fatto il loro ingresso decine di tank dell’esercito di Vladimir Putin. L’obiettivo del Cremlino è arrivare alla destituzione dello stesso Zelensky, (che Mosca smentisce) che finora ha rifiutato ogni offerta: proveniente sia dai russi sia dagli americani. In queste ore si è profilato un fatto nuovo.  Alle ore 15.36, le agenzie battono la notizia che la Turchia insiste per la mediazione tra Kiev e Mosca. E starebbe lavorando “per un cessate il fuoco immediato” per porre fine alle “sofferenze dell’Ucraina”. E’ quanto, secondo l’agenzia Anadolu, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto all’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Dopo aver bollato come “inaccettabile” l’invasione russa dell’Ucraina.

La Turchia chiude  l’accesso del Mar Nero alle navi da guerra russe

Volodymyr Zelensky ha ringraziato “l’amico” Recep Tayyip Erdogan dopo la richiesta di Kiev ad Ankara, accolta secondo il presidente ucraino, di vietare l’ingresso di navi da guerra russe nel mar Nero attraverso il Bosforo e lo stretto dei Dardanelli. “Ho ringraziato il mio amico, il presidente della Turchia Erdogan e il popolo della Turchia per il loro forte sostegno“, ha twittato il presidente ucraino. “Il divieto al passaggio delle navi da guerra russe nel Mar Nero; e il sostegno significativo a livello militare e umanitario all’Ucraina sono oggi estremamente importanti.  La popolazione dell’Ucraina non lo dimenticherà mai”. In base alla convenzione di Montreux del 1936, la Turchia ha la sovranità sul Bosforo e i Dardanelli. La convenzione prevede il libero passaggio solo per le navi commerciali. Le navi da guerra devono notificare il loro passaggio alle autorità turche. Venerdì il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, assicurava il rispetto della convenzione da parte di Ankara “senza doppi standard”.

La Turchia in gioco:”Immediato cessate il fuoco”

Ma la notizia si capovolge poco dopo. La Turchia non ha ancora deciso se vietare l’ingresso di navi da guerra russe nel mar Nero. “Il presidente Erdogan non ha promesso la chiusura” del Bosforo e dello stretto dei Dardanelli, ha detto un funzionario governativo turco a Middle East Eye. “La Turchia – ha puntualizzato – non ha ancora preso una decisione sulla chiusura alle navi russe”.

Erdogan: noi pronti a ospitare colloqui tra Mosca e Kiev

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha invece sentito il collega russo Sergei Lavrov, chiedendo alla Russia – stando alla Anadolu – di porre fine all’operazione militare in Ucraina. La Turchia, ha ribadito, è pronta a ospitare colloqui tra Mosca e Kiev. E’ questa l‘unica notizia per ora non smentita.  Erdogan ha dichiarato in una riunione del partito al governo di aver invitato il suo omologo russo Vladimir Putin in Turchia per discutere della riduzione dell’escalation in Ucraina. Lo ha riferito il canale televisivo TGRT Haber e lo ha confermato il sito Sputnik: “In una riunione del partito al governo, in cui la questione principale era la situazione in Ucraina, il presidente Erdogan ha affermato che la Turchia dovrebbe difendere la pace”.

Gli interessi di Erdogan

Erdogan si trova in una posizione “mediana”: perché ha interesse a mantenere buone relazioni sia con l’Ucraina che con la Russia, per ragioni innanzitutto economiche ma anche geopolitiche. Ankara considera Kiev un partner strategico. La Turchia in passato si è opposta all’annessione della Crimea da parte di Mosca; ha sostenuto i piani dell’Ucraina di aderire alla Nato e ha condiviso le sue preoccupazioni per l’aumento della presenza di navi militari russe nel Mar Nero. Ankara ha anche venduto al Paese ex sovietico dozzine di droni armati e all’inizio di quest’anno. Erdogan e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno firmato un nuovo accordo di cooperazione nel settore della difesa, leggiamo su Europa Today.

Non può provocare troppo Putin

Il presidente turco su trova nella difficile posizione di dover criticare Putin, ma cercando di non provocarlo troppo. “Ha bisogno di contanti esteri che arrivino dalla stagione turistica alle porte; di tenere i prezzi dell’energia bassi e di avere una certa stabilità. Le azioni della Russia in Ucraina sembrano aver fatto saltare in aria tutte queste prospettive”. Tenendo anche conto che russi e ucraini hanno rappresentato oltre un quarto dei visitatori stranieri nella penisola anatolica: sette milioni di russi hanno visitato il Paese nel 2019, il numero più alto di qualsiasi altra nazione, ma ci sono stati anche circa 2,1 milioni di ucraini lo scorso anno”. Un equilibrio precario.

 

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