Spopola in rete l’omelia del Don Matteo di Brescia che canta “Brividi” di Mahmood e Blanco (video)

21 Feb 2022 15:24 - di Redazione
parroco "Brividi"

Una clip che in rete è diventata virale mostra il parroco della basilica di San Giovanni a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, che canta e cita “Brividi” il testo della canzone vincitrice del festival di Sanremo. “Immagino San Pietro che incontra San Remo e lui gli dice ‘Hai visto chi ha vinto?”. Dopodiché inserisce le parole del brano in una predica che utilizza il linguaggio contemporaneo, rivolgendosi a un target di giovani. E cita anche altre canzoni del Festival, da Elisa a Gianni Morandi.

Il parroco canta “Brividi” dal pulpito: “Spiego il Vangelo con la quotidianità”

Si tratta di Don Matteo Selmo, 38enne co-parroco di Lonato del Garda. Nelle ultime ore sta diventando una vera e propria star dei social grazie a una sua omelia, risalente alla domenica successiva alla finale di Sanremo 2022, in cui ha inserito le tre canzoni finite sul podio durante l’ultima edizione della kermesse canora. Don Matteo, infatti, ha fatto un collage nella sua predica di Brividi di Blanco e MahmoodO forse sei tu di Elisa e Apri tutte le porte di Gianni Morandi. Ha voluto dare a questi brani un senso «per cercare di spiegare il Vangelo attraverso la quotidianità – come ha spiegato al Giornale di Brescia -. E questo è l’insegnamento di Gesù, che nel suo stare tra la gente contestualizzava la parola del Padre nella vita di tutti i giorni».

Parrroco canta “Brividi”: l’ approvazione del popolo social

Spiegazione: «Il Vangelo di quella domenica raccontava la chiamata di Pietro – dice Don Matteo -. I “brividi” sono quelli provati verosimilmente da Pietro quando per la prima volta incontra Gesù: la sua vita assomiglia tanto alla nostra, vogliamo amare questo Dio ma siamo fragili e cadiamo. Sbagliamo sempre, appunto». Sui social Don Matteo Selmo è stato elogiato, ricoperto di messaggi di approvazione del suo modo di comunicare con i fedeli. Un’approvazione generale che può stupire,visto che “Brividi” può apparire un brano provocatorio, specie alla luce del fatto che  è già diventata un inno della comunità lgbtq+;  che vi legge un’esaltazione dell’amore omosessuale. A precisa domanda di repubblica, il sacerdote ha risposto:

Il parroco: “Critiche ne ho ricevute dopo avere criticato Achille Lauro”

Tutti hanno capito il messaggio che volevo lanciare: ovvero che la musica può aiutarci a comprendere la parola di Dio. Ho accostato l’attualità al Vangelo, proprio come faceva Gesù quando trasformava in parabole episodi di vita quotidiana”. Quindi, nessuna critica. “Le critiche, anche feroci, sono arrivate quando ho parlato sui social di un altro cantante”, aggiunge don Matteo. Ossia, Achille Lauro. Afferma a Repubblica: “Dopo aver visto il suo finto battesimo sul palco dell’Ariston ho scritto un post in cui spiegavo che non condivido il suo gesto. Ma che l’ho usato come spunto di riflessione. Noi cristiani dobbiamo ripensare il nostro modo di vivere la fede, concentrandoci sulla sua bellezza anziché attaccare chi la pensa diversamente. Ecco: per questo mi hanno scritto di tutto, compreso che dovrei restituire il collarino perché non sono degno di essere un prete”.

I cantanti: “Incredibile, bellissimo…”

I cantanti “omaggiati” della citazione ex cathedra sono visibilmente soddisfatti. Blanco, in un’intervista a Rtl 102.5, ha raccontato di aver visto il video di esserne rimasto sorpreso: «Ho trovato questo video incredibile dove c’è un prete in chiesa che canta la nostra canzone, e poi fa tutto un viaggio… Incredibile, è stato bellissimo!». Anche Gianni Morandi  ha pubblicato sui social un piccolo estratto dell’omelia del sacerdote bresciano: «Don Matteo, parroco di Lonato del Garda, apre tutte le porte durante la sua omelia…». Il parroco ha ammessi di essere un affezionato spettatore del Festival di Sanremo. “Sì, da sempre. La musica è vita e in passato mi è capitato spesso di usare canzoni nelle omelie per rendere più chiari alcuni concetti. È un linguaggio universale, che mi permette di raggiungere tutte le generazioni”.

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