Scuola-lavoro, un’altra vittima. È morto tra le lamiere di un furgone uno studente di 16 anni

14 Feb 2022 21:00 - di Redazione

Ancora una morte bianca. Vittima uno studente di appena 16 anni di Monte Urano, in provincia di Ancona. Durante uno stage. Proprio come Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni morto in un capannone alle porte di Udine durante l’ultimo giorno di alternanza scuola lavoro.

Scuola lavoro, muore uno studente di 16 anni ad Ancona

Il ragazzo, Giuseppe Lenoci, è rimasto ucciso tra le lamiere di un furgone a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona. Studiava in un centro di formazione professionale in regione e stava svolgendo un periodo di stage curriculare. Nel campo della termo idraulica. Era a bordo, come passeggero, di un autocarro che è uscito di strada. Andandosi a schiantare contro un albero. Inutili i soccorsi. Per Giuseppe non c’è stato nulla da fare. Il ragazzo è morto sul colpo. Il  conducente, un uomo di 37 anni, è stato invece sbalzato via dall’abitacolo e si trova in ospedale in gravi condizioni. Appresa la notizia il ministro dell’Istruzione Bianchi ha abbandonato il convegno a cui stava partecipando. Patrizio Bianchi ha lasciato in anticipo un convegno a cui stava partecipando. “Mu scuso se uscirò tra poco. Purtroppo c’è stato un incidente, un ragazzo che stava facendo un corso di formazione professionale della Regione Marche è rimasto ucciso in un incidente stradale. Devo ovviamente andare…”

La lunga lista di morti sul lavoro e a scuola

”Una morte che si aggiunge a una lunga lista di morti sul lavoro e all’interno delle scuole. Morti causati da un sistema malato. Volto solamente al profitto”. Così Luca Redolfi, leader dell’Unione degli Studenti. Che esprimiamo solidarietà e vicinanza alla famiglia, ai compagni di scuola e agli amici del ragazzo. “Ad una settimana dalla morte di Lorenzo Parelli, ci troviamo di fronte ad un’altra morte in un luogo di lavoro. Dove uno studente non dovrebbe stare. Ci chiediamo quanti altri studenti e giovani debbano morire prima che il sistema  cambi una volta per tutte.

Basta con tirocini e stage insicuri

I ragazzi, scesi in piazze in questi giorni dopo il primo dramma, chiedono sicurezza e l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e degli stage professionali. “A  favore dell’istruzione integrata, che metta in critica il sistema produttivo attuale. Per costruire dai luoghi della formazione un modello diverso di società”, dicono. ”I Corsi di formazione professionale hanno ucciso per la seconda volta in meno di un mese. Inutili i soccorsi. Come inutili sono state le chiacchiere che a valanga hanno seguito la morte di Lorenzo”, si legge in un comunicato molto duro. “Comprese le tardive esternazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sul superamento dell’alternanza scuola lavoro e dei modelli collegati”.

L’Usb chiede a Bianchi il blocco dei protocolli

L’Usb torna a chiedere “il blocco dei protocolli con le aziende private. E la ridiscussione del tema del futuro lavorativo dei giovani. Chiede anche all’ineffabile ministro Bianchi che fine abbia fatto la promessa riforma degli istituti professionali. In cui la componente culturale e quella laboratoriale interna alla scuola è stata impoverita per dare sempre più spazio alla formazione in azienda“.

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