Roma, il III municipio cancella il Giorno del Ricordo. FdI: «Presidente e assessore chiedano scusa»

11 Feb 2022 18:40 - di Eugenio Battisti

Negazionisti e revisionisti anche nelle istituzioni capitoline. Per il presidente del Terzo Municipio di Roma Capitale, Paolo Marchionne, e il suo degno assessore alla Cultura, Christian Raimo, il ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata è semplicemente da abolire. Non merita celebrazioni. Un comportamento indegno, quello del Parlamentino del quartiere Montesacro, che ha generato la reazione durissima di Fratelli d’Italia che parla di negazionismo istituzionale sul dramma degli infoibati.

III municipio, Fratelli d’Italia: negazionismo istituzionale

“Quando una triste pagina di storia come la tragedia delle foibe, anziché essere celebrata nella giornata del ricordo, passa nel silenzio di una ideologica amnesia istituzionale, il fatto è grave. Ma diventa ancor più inammissibile la posizione di chi, pur rivestendo incarichi istituzionali, si lascia andare ad affermazioni indegne. Accostabili al più bieco revisionismo e negazionismo storico, a corollario di una mera faziosità ideologica”. Così in una nota stampa congiunta i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Andrea de Priamo e Lavinia Mennuni, insieme ai consiglieri del III municipio Serena Troiani, Giordana Petrella, Manuel Bartolomeo e Fabrizio Santinelli. Che in memoria delle vittime delle foibe  hanno  deposto un mazzo di fiori sotto la targa commemorativa nella sede municipale di Via Fracchia.

Le penose dichiarazioni dell’assessore Raimo sulle foibe

“Sul silenzio istituzionale hanno poi tuonato le penose dichiarazioni dell’assessore municipale alla Cultura Raimo”, continua la denuncia di Fratelli d’Italia. “Che uscendo dal coro del silenzio si è espresso sull’argomento per mezzo dei social media con frasi come “da storico e amministratore (…) mi batto per la sua abolizione”. Vorremmo non aver mai letto certe frasi sui social-virtuali. Invitiamo l’assessore e le istituzioni al rispetto delle pagine di storia vere. Che nei racconti di chi le ha vissute da vicino trasudano ancora sangue e dolore. Per questo chiediamo memoria e rispetto!”.

Ghera e Aurigemma: Gualtieri che ne pensa?

Non meno dura la reazione del gruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, guidato da Fabrizio Ghera. “Il Giorno del Ricordo va degnamente onorato. E difeso da qualsiasi forma di negazionismo. Soprattutto se espressa da figure istituzionali. Come hanno fatto il presidente del Municipio III Marchionne ed il suo assessore alla Cultura, Raimo. Rifiutando di indire manifestazioni commemorative”. Così il capogruppo Ghera e il consigliere regionale Aurigemma. Che denunciano un “negazionismo istituzionale. Dal quale il sindaco Gualtieri deve prendere subito le distanze”.

La sinistra ancora non ammette le violenze dei comunisti

Dopo quasi due decenni dalla istituzione del Giorno del Ricordo – incalzano i due esponenti del partito di Giorgia Meloni – ancora assistiamo a vergognose prese di posizione di odio o di giustificazione degli orrendi crimini dei partigiani titini contro civili inermi. Colpevoli solo di essere italiani. “È molto grave che questi atteggiamenti provengano da politici che ricoprono importanti ruoli in amministrazioni locali. Il loro atteggiamento ingiurioso segnala che a sinistra non vogliono ancora amo mettere le violenze compiute dai comunisti”. Ghera e Aurigemma sottolineano il dovere di conoscere la storia del confine orientale “per rispettare la memoria delle sofferenze e della tremenda pulizia etnica inflitta ai nostri connazionali dalle milizie di Tito, per troppi anni omesse dai libri di scuola. Celebrare il 10 febbraio deve diventare un irrinunciabile atto di riconoscenza di tutto il nostro popolo verso le comunità di Giuliani, Dalmati e Istriani. Che hanno pagato un tributo pesantissimo. Con l’auspicio che le nuove generazioni possano presto arrivare a una memoria nazionale condivisa“.

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