Renzi infierisce contro Conte: “Ha scritto lo statuto con la stessa chiarezza con cui scriveva Dpcm”

8 Feb 2022 12:19 - di Angelica Orlandi
Renzi Conte

Il professor Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle con la stessa chiarezza con cui scriveva i Dpcm: il risultato è l’esplosione del Movimento. E questa volta non c’è stato nemmeno bisogno di combatterli: hanno fatto tutto da soli #StelleCadenti”. Così Matteo Renzi, leader di Iv. sui suoi canali social è più icastico che mai. Non ha potuto proprio trattenersi dal dileggiare la “preda”. Mentre Beppe Grillo chiedeva a tutti i rappresentanti del mondo pentastellato di evitare commenti e interviste dopo quanto accaduto ieri; , con l’accettazione del ricorso presentato da tre iscritti da parte di un giudice monocratico del tribunale partenopeo; Matteo Renzi  prova a dare fuoco alle polveri delle polemica. L’ambiguità, le contraddizioni, la confusione generate da “famigerati” Dpcm contiani si ricordano bene.

Renzi sfotte Conte: Il M5s esplode e hanno fatto tutto da soli”

Se lunedì la battuta più gettonata era stata “…e meno male che fa l’avvocato”, oggi la cattiveria di Renzi irrompe nel dibattito politico sui guai a cinquestelle. E in effetti, che abbiano fatto tutto da soli è lampante. A combattere il leader ci hanno pensato gli stessi attivisti grillini che hanno fatto ricorso al tribunale che ha dato loro ragione. I provvedimenti sono così da considerare sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”. In primis a causa dell’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. Con un Grillo che afferma che “le sentenze si rispettano” e invita i suoi “a stare zitti” in attesa di un confronto chiarificatore, Conte è nel mirino degli analisti di ogni ordine e grado.

Gli analisti: Conte ha fatto un pasticcio senza precedenti

Sebastiano Messina su Repubblica scrive ironicamente che “l’avvocato degli italiani è riuscito a combinare un pasticcio legale senza precedenti nella storia della Repubblica. Dietro a tutta la vicenda “C’è l’idea folle che si potesser creare un non-partito con un non-statuto”. “Un garbuglio la cui responsabilità ricade su Conte”, visto che “i giudici dicono che ha comesso un errore dietro l’altro. Spietata anche l’analisi di Augusto Minzolini, direttore del Giornale, che firma un pezzo magistrale: “La Storia è spietata: ti mette davanti alle bugie che hai raccontato, alle follie che hai coltivato;alle menate che hai dichiarato, alle contraddizioni che hai celato. È quello che sta capitando ai 5 Stelle e ai loro vertici”, scrive Minzolini. “Immaginate un soggetto politico nato sul giustizialismo (…) che muore in Tribunale. Di carte bollate”.

Minzolini: “La vendetta della Storia”

E conclude: “È la vendetta della Storia. Il fallimento di un modo di vedere la politica, di interpretarla, di farla. Non è più il movimento dell’uno vale uno, ma un meccanismo che tritura leadership, personalità, principi e valori. In questa prospettiva Giuseppe Conte, l’avvocato d’affari che dovrebbe cibarsi di cavilli (…)per i giudici sul piano delle regole è a tutti gli effetti un usurpatore. Una condizione che lo trasforma anche in una figura tragica sul piano politico“.

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