Raggi sempre più no-vax: ha chiesto la testa del sottosegretario (e compagno di partito) Sileri

3 Feb 2022 10:25 - di Carlo Marini
Sileri Raggi

Virginia Raggi getta la maschera o meglio, la mascherina: ora chiede la testa del sottosegretario nonché compagno del M5s, Pierpaolo Sileri. La posizione della Raggi, sul fronte no-vax, da quando non è più sindaco di Roma, appae sempre più marcata. Sulla falsariga della ex collega grilina Sara Cunial, cacciata dal M5s anche per le sue posizioni apertamente contro i vaccini, l’ex primo cittadino della Capitale si schiera ancora più apertamente. Almeno nelle chat del Movimento pentastellato.

Raggi contro Sileri: l’indiscrezione su una chat interna al gruppo M5s

Gli screenshot in possesso di Repubblica, riportano che la Raggi abbia preso apertamente le distanze dal sottosegretario (grillino) Pierpaolo Sileri. Anzi, davanti a chi propone il siluramento del compagno di partito, scrive tre parole che sono una pietra tombale sul sottosegretario alla Salute: «Dio sia lodato». Appare singolare, che tale considerazione arrivi proprio da chi è stato eletto nel comitato nazionale dei Garanti M5s. E cioè nell’organismo che ha il compito di vigilare sugli (ed eventualmente espellere) iscritti grillini. Un clima da fronda interna o da tutti contro tutti, che vede i pentastellati proporsi come tutto e contrario di tutto.

Di Maio la vuole a capo del M5s al posto di Conte

Sileri che annuncia che renderanno la vita impossibile ai non vaccinati e la Raggi che è no vax, in pensier, parole (come quelle affidate al gruppo WhatsApp grillino e omissioni (si è sempre rifiutata di dire se si è vaccinata o meno). Appare sospetto che la sua posizione scettica su vaccini e politiche di governo sulla pandemia, emerga così chiaramente solo ora. E cioè solo dopo l’incontro con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Un faccia a faccia, secondo le indiscrezioni dei giornali, che la vorrebbe (nei desiderata dello statista di Pomigliano d’Arco) come nuova guida del Movimento 5 Stelle: al posto di Giuseppe Conte, sempre meno avvocato del popolo e sempre più avvocato di se stesso. Stanno pesando come macigni anche le notizie sulle perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. Chiaramente una guerra intestina nel M5s, anche a colpi di soffiate ai giornali. Una guerra che, a giudicare dagli sviluppi, pare appena cominciata.

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