Migranti, fermati 6 egiziani: costrinsero a suon di botte un passeggero a stare in zona motori. Fino a morire

10 Feb 2022 9:57 - di Martino Della Costa
migranti

Al termine di una complessa attività d’indagine, la squadra mobile di Agrigento ha intercettato all’hotspot di Lampedusa e arrestato sei egiziani. Sei stranieri ritenuti i componenti dell’equipaggio di un barcone di migranti. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio. Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio e dal sostituto Elenia Manno, numerosi sbarchi sull’isola. Ai sei sospettati, in particolare, gli inquirenti contestano anche l’omicidio di un migrante che, assieme ad altre persone a bordo del natante, avrebbero minacciato e picchiato per costringerlo a restare sottocoperta, vicino la zona dei motori, fino a morire.

Migranti, fermati sei egiziani all’hotspot di Lampedusa

Dunque, dagli esiti dell’articolata attività investigativa, sono emersi precisi e gravi elementi raccolti a carico di sei egiziani. Sei migranti di età compresa tra i 32 e i 40 anni che, in concorso morale e materiale tra loro, in violazione delle norme previste dal testo unico dell’immigrazione clandestina, avevano trasportato nel territorio italiano più di 70 extracomunitari. Immigrati per i quali le indagini hanno poi accertato lo status di stranieri irregolari, che gli organizzatori della traversata finiti sotto inchiesta hanno condotto dalle coste libiche verso le acque territoriali italiane. A bordo di un sovraffollato barcone di circa 10 metri. Esposti dall’inizio alla fine del viaggio a un grave pericolo di vita.

L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio

Pertanto, la magistratura contesta ai sei egiziani anche il reato di omicidio in quanto, dopo aver costretto alcuni migranti a sistemarsi nella zona motori. E nonostante uno di loro avesse manifestato il suo stato di malessere e la volontà di salire in coperta, lo hanno minacciato e picchiato. Nonché costretto a rimanere sottocoperta fino alla morte. Ora le indagini hanno permesso di identificare i membri dell’equipaggio incriminato e di ricostruire il ruolo che ciascuno di loro ha svolto nella drammatica vicenda.

Costrinsero un passeggero a stare sottocoperta in zona motori e l’uomo morì

Lo sbarco oggetto dell’articolata indagine è quello del 20 gennaio 2022. E, come anticipato in apertura, ha riguardato 70 migranti di varie nazionalità, prevalentemente bengalesi. I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Agrigento, superate le difficoltà legate sia al timore dei migranti di riferire informazioni circa l’identificazione degli scafisti, che al loro stato psico-fisico messo a dura prova dall’estenuante viaggio, sono riusciti, ancora una volta, a far luce sull’intera vicenda. Rendendo giustizia all’ennesima vittima del mare legata allo sfruttamento e alla tratta di essere umani che il fenomeno migratorio sulla rotta del mediterraneo centrale alimenta criminosamente.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi