Liguria, Toti va all’attacco: se il centrodestra c’è si va avanti fino al 2025, altrimenti meglio votare
Continua la guerra fredda in Liguria tra Giovanni Toti e la Lega. Tra il governatore ligure e il Carroccio il gelo risale alla partita per il Quirinale con la Lega che non ha digerito i franchi tiratori nascosti tra le fila di “Cambiamo” che avrebbero impallinato la candidatura di Elisabetta Casellati al Colle.
In più su Giovanni Toti grava il sospetto di manovre al centro con i renziani. Un mix di malumori che sta creando fibrillazioni nella giunta ligure. A ciò si aggiunge il voto a Genova in primavera. Qui il favorito è Marco Bucci, che ha dimostrato efficienza e serietà con la ricostruzione del ponte Morandi. Ma il commissario leghista in Liguria, Edoardo Rixi, ha già dichiarato: «Se Bucci dicesse “vado verso il centrosinistra” sarebbe un problema». Il riferimento è all’apertura verso Italia Viva lanciata dal sindaco. Ma non solo: la coalizione rischia di andare in ordine sparso a La Spezia e a Chiavari.
Così oggi Toti ha affidato una sorta di ultimatum ai social. “Leggendo i giornali, trovo retroscena e scenari sul futuro del centrodestra ligure che confondono piani diversi: presente e futuro, realtà e suggestioni. Una commistione tale da confondere chi volesse avere un quadro esatto della situazione, che provo a riepilogare qui sotto”.
“Primo: chi accusa la Lista Toti-Cambiamo- sottolinea- primo partito della Liguria, di voler rompere la coalizione che dal 2015 vince e governa la nostra Regione e le nostre principali città non solo sbaglia, ma lo fa in malafede. Noi siamo il fulcro e il primo partito di questa coalizione. E da sempre lavoriamo per salvaguardarla e semmai allargarla, mai ridurla o restringerla”.
Il governatore continua specificando che “la Lista Toti-Cambiamo ha già dichiarato, senza nessuna condizione, che appoggerà tutti i Sindaci della nostra coalizione che hanno governato con noi questi anni difficili. Non siamo noi, ma semmai altri a mettere in discussione alleanze e candidature. Per noi ‘squadra che vince non si cambia’. Anche perché dove i partiti hanno fatto più di una bizza, i cittadini non hanno apprezzato. Terzo: prima della mia candidatura in Regione Liguria nel 2015 (e con la sola eccezione nel 2000 della vittoria di Sandro Biasotti) il centrodestra dei partiti- prosegue Toti- in questi territori ha vinto davvero poco o niente. Grazie alla capacità di buon governo dimostrata in questi anni e alla disponibilità ad allargare a tanti soggetti la nostra squadra, il centrodestra oggi guida circa l’80% della Regione. Chi ha nostalgia del passato non lavora per la coalizione, ma per far tornare a vincere la sinistra. Se poi qualcuno stava maglio all’opposizione, senza nessuno che gli facesse ombra, lo dica”.
“Quarto: le alleanze con cui ogni Sindaco deciderà di correre alle amministrative dipendono dal Sindaco stesso: noi a differenza di altri non poniamo veti, ma neppure imponiamo nulla. Ogni primo cittadino avrà il nostro appoggio a prescindere dalle sue scelte, sulla base del programma e dell’esperienza politica di questi anni. Quinto e ultimo: se qualcuno per interesse di partito o proprio, per gelosia personale o rivalità, per conquistarsi un po’ di visibilità ritiene di anteporre le proprie ragioni di parte o di partito a quelle collettive sbaglia per sé ma sbaglia soprattutto per i liguri che hanno scelto il nostro governo. Un impegno che noi non tradiremo mai e che mi vedrà portare avanti questo progetto fino al 2025, anno in cui la parola tornerà agli elettori in Regione. E magari anche oltre”.
Il governatore Toti conclude dicendo che “a meno che qualcuno non ritenga questa esperienza finita già oggi, e in questo caso il voto è l’unica e immediata strada“.