Lady Casaleggio torna all’attacco: “Conte restituisca il simbolo. Non è suo, lo aveva disegnato Gianroberto”

21 Feb 2022 10:03 - di Alessandra Parisi

Giuseppe Conte deve mollare l’osso, il simbolo dei 5Stelle non è roba sua. L’attacco all’avvocato del popolo arriva da Enrica Sabatini, socia di Rousseau e compagna di vita di Davide Casaleggio. “Faccia come si fa con i messaggi in bottiglia affidati alle onde dell’oceano. Lo restituisca. Perché quel logo lo aveva disegnato Gianroberto seduto alla sua scrivania. E nulla ha a che fare con chi adesso lo detiene».

Sabatini (M5S): Conte deve restituire il simbolo

In una lunga intervista alla Stampa la grintosa ex consigliera comunale di Pescare, storica attivita 5Stelle torna a  puntare l’indice contro l’ex premier. Che invece di farsi un partito personale, ha pensato di personalizzare il movimento. “Ha una visione diversa da quella che ha sempre mosso i 5Stelle”, insiste la Sabatini autrice di Lady Rousseau fresco di stampa. “Un’evoluzione che diventa trasformismo e infine aberrazione. Per questo secondo me oggi il M5s è al minimo storico del consenso: non risponde più a quel patto di fiducia che aveva fatto con i cittadini”.

“Ha rotto il patto di fiducia con i cittadini”

L’ex stella nascente dei 5Stelle è ancora molto legata Beppe Grillo. E di confessione in confessione conferma che per un anno non si è votato il successore di Di Maio per non far vincere l’ex deputato: “È stato detto alla riunione di cui scrivo ed è quello che ha fatto sobbalzare Davide sulla sedia. ‘Violiamo lo statuto perché non ci piace il possibile risultato di una votazione’ ” ha chiesto. Crimi ha fatto di tutto per mantenere un potere per cui non aveva titolo”, racconta la Sabatini.

A Davide hanno offerto un ministero, ha rifiutato

Poi rivela aneddoti che riguardano proposte e candidature. “Hanno offerto a Davide un ministero, ha rifiutato. Così come io ho rifiutato una candidatura alle elezioni europee, alle regionali, una nomina pubblica. Eravamo concentrati sul progetto, mentre erano pronti a usarci come capro espiatorio di ogni fallimento”. Ha una grande voglia di parlare e vuotare il sacco. Nei giorni scorsi  lady Rousseau aveva raccontato dello stop alla candidatura di Alessandro Di Battista nei comitati grillini. Parlando di una rete invisibile all’opera nel 2018 per decidere le candidature in barba all’«uno vale uno» di Beppe Grillo.

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