Falsi invalidi a Varese, truffa ai danni dell’Inps: pagavano fino a 8.000 euro per la ‘pratica’

21 Feb 2022 11:14 - di Redazione

Falsi invalidi, corruzione e truffa ai danni dell’Inps. A Varese 39 persone coinvolti, sette indagati e 32 falsi portatori di handicap. I  finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno notificato l’avviso di conclusione indagini. Sette persone sono indagate a vario titolo di associazione per delinquere. Corruzione e truffa ai danni dello Stato. Finalizzata a consentire la fruizione a 32 soggetti dei benefici economici. Fiscali e previdenziali. Derivanti dal falso riconoscimento di una invalidità civile e/o di un handicap.

Falsi invalidi, 29 indagati a Varese

Sono 39 le persone a vario titolo coinvolte in reati in danno di Istituti previdenziali. Le indagini di polizia giudiziaria hanno messo in evidenza un’associazione ben organizzata. Dedita a un collaudato sistema di corruzione. Nel quale ciascun componente era in grado di fornire il proprio contributo. Affinché l’iter previsto per il riconoscimento di una invalidità andasse a buon fine.

Pagavano tra 5000 e 8000 euro per la pratica

Dietro una somma variabile tra i 5.000 e 8.000 euro per ciascun paziente, l’organizzazione era in grado di fornire un servizio all inclusive. Vi era infatti chi assisteva il paziente  nella presentazione della domanda di invalidità”, si legge nella conclusione delle indagini. Chi lo metteva in contatto con gli specialisti compiacenti. E  chi lo accompagnava di fronte alle Commissioni valutatrici. Al richiedente venivano poi consegnati dei certificati medici falsi. Contenenti diagnosi “che enfatizzavano i medesimi quadri menomativi. Connotandoli di aspetti così altamente invalidanti da avere gravi ripercussioni sulla vita lavorativa. Sociale e relazionale”.

All’Inps indagati due medici corrotti

Questi certificati erano redatti senza visitare il paziente. E confluivano nella cartella personale dell’istante. Poi venivano esibiti alla commissione valutatrice dell’Asl. E, in caso di revisione, a quella dell’Inps. Andando a condizionare, inevitabilmente, il giudizio espresso. Presso l’Inps sono stati ‘pizzicati’ due medici convenzionati. Accusati di far parte dell’associazione criminale. Procedevano, autonomamente, a istituire, solo sulla carta, false commissioni Inps di valutazione. Senza che gli altri componenti, spesso loro colleghi, ne fossero al corrente. Poi riportavano gli esiti di malattie e menomazioni permanenti o croniche inventate. E avviavano telematicamente la procedura per garantire al soggetto richiedente i benefici della falsa invalidità.

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