Eutanasia, don Colombo: “Il via libera al suicidio assistito di Mario è una pagina nera della medicina”

12 Feb 2022 18:03 - di Davide Ventola
eutanasia Mario

Non si placano le polemiche sull’eutanasia programmata di Mario, il 43enne camionista marchigiano tetraplegico, per il quale è stato scelto il farmaco per il suicidio assistito.

“La decisione del Comitato etico delle Marche in ordine all’appropriatezza dell’uso del Tiopentone per il ‘suicidio medicalmente assistito’ chiesto da Mario, un uomo di 43 anni affetto da tetraplegia in seguito ad un incidente stradale, è una pagina nera, tristissima della medicina e dell’assistenza sanitaria”. È la denuncia di don Roberto Colombo, membro della Pontificia Accademia per la Vita, e consultore del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

La protesta di Don Colombo della Pontificia Accademia per la vita

“Il Pentothal – scrive – è un farmaco della classe dei barbiturici che è stato prodotto per curare i pazienti attraverso gli interventi chirurgici sotto anestesia generale e per proteggere l’encefalo da danni dovuti a carenza di ossigeno e di nutrienti, riducendo al minimo l’attività cerebrale”.

Da qui la denuncia: “Che un farmaco usato per curare diventi, ad un dosaggio non terapeutico, elevatissimo, uno strumento molecolare per far morire, dice di un cambio di scopo, di significato dell’atto medico: alla medicina viene chiesto non di prendersi cura di un malato – sia pure in condizioni cliniche estremamente gravi e irreversibili – ma di collaborare alla sua morte. E un inaccettabile uso strumentale della medicina, che da arte e scienza del curare la sofferenza viene piegata a divenire tecnica del far morire senza sofferenza”.

L’Associazione Luca Coscioni sull’eutanasia imminente: “Ora Mario è libero di scegliere”

Di parere completamente opposto l’avvocato Filomena Gallo, codifensore di Mario. “Mario – dice il legale all’Adnkronos – ora è finalmente libero di scegliere. Quando deciderà di procedere, nominerà un medico di fiducia che possa prescrivergli il farmaco. Poi avverrà l’autosomministrazione. Sarà lui a scegliere il percorso da seguire, nel suo paese, insieme ai suoi cari”.

“E’ la prima volta in Italia che accade una cosa simile – aggiunge la Gallo dell’Associazione Luca Coscioni – e si tratta di un precedente importante che consentirà a chi si trova in una situazione simile, se lo chiederà, di ottenere l’aiuto alla morte volontaria senza dover aspettare più 18 mesi di attese e sofferenze insopportabili”.

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