E’ la Babele sanitaria la “variante” impazzita. Attenzione a non fare il gioco della Cina

5 Feb 2022 14:22 - di Antonio Saccà
Babele sanitaria

Chi si è interessato, e continua , al fenomeno pandemico , trascorsi due anni, vede buio. Non dico sulla riconquista della salute dico sul fenomeno in sé. Stupefacente, ancora ignoriamo se il virus è di nascita naturale, di nascita naturale ma con interventi di laboratorio. Saperlo è decisivo. Se il virus è naturale potremmo anche ritenere in buona fede quanto accade successivamene; se ha interventi di laboratorio occultati l’intera faccenda è falsificata per degli scopi da percepire. Ebbene, ad oggi certezze non ve ne sono o si finge che non ve ne siano. Dico:si finge, in quanto sarebbe sbalorditivo che mentre si attuavano e si attuano sperimentazioni su virus del genere ora diffuso, esso provenga da animali! Ma come, si lavora propriamente ad un virus tale e quale il presente e  invece sarebbe  di provenienza naturale! Inoltre, è accertabile o no che si sono riscontrati elementi estranei, palesemente immessi? Siamo nel XXI secolo, si fa immane esaltazione della Scienza e non riconosciamo universalmente se vi sono contributi innaturali nel virus? Ma gli scienziati che tanto dicono invece di prodursi in parole possono raggiungere una conclusione sulla naturalità o innaturalità del virus?

Le ricadute sociali della confusione sanitaria

La difformità cambierebbe di netto la situazione. Di un virus artefatto ci sarebbe da sgomentarsi in quanto verrebbe “guidato”, finalizzato, non soltanto, ma costituirebbe il punto di origine di chi sa quali pandemie! Dobbiamo risalire all’origine del virus. E’ questione epocale, è sospesa la sorte dei popoli. Non siamo al cospetto di vicenduole. In concreto, veniamo ai fatti. La classe operaia subisce l’annientamento peggiore. E’terrorizzata dalla malattia, avvilita dai licenziamenti, dissolta dall’automazione e dalla delocalizzazione. Oggi la classe operaia non ha spiraglio di farsi valere. Se qualcuno si scuote è accusato di mettere a rischio la salute sociale. Se è licenziato è colpa della pandemia. O del non farsi vaccinare. Il non farsi vaccinare è una trovata fortunatissima:il colpevole di ogni rovina è il non vaccinato. Poi si parla di varianti che sopraffanno i vaccini, e si perviene al babilonismo sanitario che è la variante sovrana del nostro periodo. Inoltre, è risaputo che se prevenissimo risparmieremmo enormemente sulle cure ospedaliere.

Ceti sociali annichiliti

E sia, il proletariato è annichilito. Ora è la volta del ceto impiegatizio, pensionati, l’inflazione li raderà al suolo. Lo stesso per il ceto medio imprenditoriale, anche se può aumentare i prezzi, a danno dei consumi, però. Ovviamente vi sarà, vi è svendita. Fallimenti. Chi uscirà vincitore? A livello internazionale, la Cina? A livello nazionale dei paesi occidentali, le multinazionali, la grande distribuzione, i processi di automazione?  Questa è la realtà. Si può discutere se è realtà voluta o dovuta a processi evolutivi(non sono in contraddizione) ma sono rovinosissimi, comunque. Si dirà:è concepibile che dei paesi vogliono la distruzione di se stessi, disoccupazione, miseria, e perché?Semplice perché non vogliono cambiare sistema. Quando la borghesia concepì le macchine enormemente produttive rispetto ai mezzi produttivi della aristocrazia e di un certo artigianato questi ultimi furono annientati, dico:aristocrazia e artigiani.

Ora sta avvenendo un processo strabiliante, un certo tipo di sistema borghese cerca di distruggere ogni alternativa sociale per continuare come prima, e l’annientamento relativo del proletariato e del ceto medio rientra nel tentativo di dominare senza ostacoli. La pandemia serve a questo asservimento? Preferiscono che mezzo paese crolli ma che Loro si salvino.“Loro”,chi? “Loro” li preciserei problematicamente. Il “loro” determinante è la Cina. La quale tenta di acquistare il mondo in svendita, ossia:lo conduce al fallimento e se lo compra. Un secondo “loro” sono finanza, multinazionali, i quali si sono stufati della “zavorra” dei lavoratori, dei pensionati,delle bottegucce, delle sovranità localistiche. E  a tal punto la vicenda sfocia nel punto essenziale:la globalizzazione, le multinazionali vogliono espandersi a rotta di collo, e automatizzano, licenziano, affamano, crepino i “fragili”. E poi:  automazione, concentrazione, eliminazione di occupati sono indipendenti dalla pandemia e nessuno si sta ponendo la questione epocale: ma i robot che sostituiranno i lavoratori produrranno per pochi o per l’umanità? Ecco la questione.

 

 

 

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