Due magistrati di Mani Pulite a fianco dei sindaci Sala e Gualtieri. La sinistra ferma a 30 anni fa

18 Feb 2022 16:50 - di Francesco Severini

Milano, il sindaco Beppe Sala chiama al suo fianco, a capo di un comitato per la legalità, l’ex pm Gherardo Colombo. Magistrato del pool Mani pulite. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri non è da meno e chiama in Campidoglio, quale consigliere alla legalità, un altro magistrato simbolo di Mani pulite, Francesco Greco.

Sala e Gualtieri, la concezione politica del Pd e il giustizialismo

Due scelte che spiegano bene quale sia la concezione della politica del Pd e della sinistra in generale: una politica subordinata alla vigilanza dei magistrati, i quali del resto non mancano di demolire gli avversari del fronte progressista a suon di avvisi di garanzia. L’accento posto sulla legalità, ancora, consente ai sindaci legati al Pd di trascurare i problemi reali dei cittadini, cioè quelli che hanno a che fare con la sicurezza. Soprattutto se collegata all’afflusso di sbandati stranieri nelle periferie. Si preferisce come sempre il luogo comune dell’ideologia alla realtà dei fatti.

Sala e Gualtieri, un’idea infantile quella del magistrato in Comune

Con le loro scelte, commenta caustico Il Foglio, Sala e Gualtieri “in un lampo non solo confermano quello che in tanti pensano (e cioè che ci sia una complicità di fondo tra il Pd e le toghe: altro che referendum), ma i due sindaci riperticano anche l’eterna idea infantile secondo la quale “siccome abbiamo un magistrato, allora siamo puliti“. Una piccola astuzia all’italiana, talmente abusata però da essere ormai controproducente nonché fuori tempo massimo”.

Ma ormai i giudici non sono più una bandiera

Ma quello che oggi colpisce è quanto Sala, ma soprattutto Gualtieri – conclude Il Foglio – “siano fuori dal tempo. La magistratura è quella del caso Palamara. E i giudici, anche quelli di Mani pulite, non sono più una bandiera popolare. Era già abbastanza manichea, e surreale, l’idea di trent’ anni fa, ovvero che un intero sistema politico potesse essere riformato da un’inchiesta giudiziaria. Ma ora diventa addirittura comica, e denuncia una inquietante povertà intellettuale, l’idea che la sola presenza di un singolo magistrato all’interno di una giunta comunale alle prese con i miliardi del Pnrr possa intimidire i corrotti”.

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