Caro bollette: pastori e agricoltori della Coldiretti protestano in piazza a Torino con trattori e animali
Già un migliaio di agricoltori, allevatori e pastori con trattori e animali al seguito hanno invaso il centro di Torino dove in piazza Vittorio Veneto è stata organizzata la manifestazione della Coldiretti “contro le speculazioni con i prezzi per le famiglie che corrono mentre i compensi riconosciuti ai lavoratori della campagna non riescono neanche a coprire i costi di produzione”. Lo comunica una nota dell’associazione.
“Dal latte alla carne bovina e suina, dalla frutta alla verdura, l’intera produzione agricola è strozzata dai bassi prezzi e dai maggiori costi dovuti al rincaro dell’energia. Ad essere contestati sono anche gli attacchi dell’Unione europa al consumo di carne e salumi proprio nel momento in cui il settore deve affrontare la difficile emergenza della peste suina nei cinghiali. Servono subito misure di contenimento, risarcimento dei danni e vigilanza nei confronti delle speculazioni a danno degli allevamenti nonostante l’infezione sia stata accertata solo nei cinghiali”, dice la Coldiretti.
“Meno cibo agli animali per il costo delle bollette”
“Per poter pagare un caffè al bar – incalza Coldiretti nella nota – gli allevatori italiani devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia Non va meglio per chi produce grano per il pane, pagato 31 centesimi al chilo o carne di maiale per i salumi a 1,4 euro al chilo. In piazza anche una stalla con bovini e molti giovani agricoltori preoccupati per il futuro con cartelli di protesta: “Il lavoro va pagato”, “Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori”, “Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione”, “Non possiamo produrre in perdita”, “Agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi”, “Troppo comodo speculare sulla nostra pelle”, “Draghi aiutaci tu”, con pannelli fotovoltaici sul tetto per chiedere di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura”.
Coldiretti: da Torino la protesta si allarga in tutta Italia
“Con l’esplosione dei costi energetici quasi un agricoltore su tre (30%) è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese, secondo l’indagine diffusa nell’occasione. Nei documenti della piattaforma di mobilitazione a Torino della Coldiretti si legge tra l’altro la richiesta di sbloccare 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, incentivate le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e fermate le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”, conclude Coldiretti.