Andrea Severini contro il governo. Posta la bolletta di “casa Raggi” e chiede al M5s: “Staccate la spina”

19 Feb 2022 16:00 - di Vittorio Giovenale
Andrea Severini, Raggi, bolletta
Il caro bollette colpisce tutti. Anche le famiglie dei politici. Ne sa qualcosa Andrea Severini. Il marito e il primo sostenitore di Virginia Raggi: è infatti iscritto al Movimento 5 Stelle ancora prima della consorte. Oggi ha ricevuto la bolletta del gas e non l’ha presa bene. Ha infatti invitato i pentastellati a sfiduciare il governo.  Una richiesta argomentata in un post inferocito, postando la bolletta del gas della casa dell’ex sindaca di Roma.
«Il governo dei migliori…784,59 euro di gas», ha scritto Severini sulla sua bacheca Facebook postando i raffronti tra la bolletta appena ricevuta e quella del 2021. «Lo stesso periodo(foto 2) scorso anno con consumi leggermente più bassi bolletta di 333,27 euro. Per fortuna noi ce lo possiamo permettere, con due stipendi riusciamo, ma una famiglia monoreddito come fa?
Chi porta a casa 1000/1200 euro al mese come vive? Fallimento totale di questo governo, staccate la spina, in tutti i sensi». Appunto, ora chiede di staccare la spina al governo, guarda caso solo dopo che la moglie non è più sindaco di Roma, dopo quattro anni di amministrazione disastrosa.

Andrea Severini diventa antigovernativo dopo la bolletta

Una contraddizione che balza agli occhi anche tra gli amici Facebook del signor Raggi. «È tutto assurdo – scrive Stefania P. – Ma quello che più mi fa venire la rabbia è che al Governo ora “ci stanno tutti” (dimenticando FdI all’opposizione ndr) e questo dimostra quanto a nessuno interessa veramente il benessere dei cittadini. Ammazza ammazza so tutti na razza».  Francesco M.

«Andrea Severini, staccate la spina, in tutti i sensi“. Hai provato a dirlo a tua moglie? Hai provato a dirgli che c’è un certo Dibba, che ha bisogno di persone come tua moglie? Già…neanche a parlarne neanche per sogno – chiosa perfido – perché rischiare di rimare con un solo stipendio?!». Anna L.  «Però basterebbe far crollare questo governo e andare a votare, ma gli conviene? Ricordatevi gli stipendi che portano a casa senza troppa fatica». Ai compagni di partito della Raggi (e del consorte) stanno ancora fischiando le orecchie.

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