Sfidò Br, tangentisti e Coop rosse: chi è il giudice Carlo Nordio, il candidato che piace alla Meloni

24 Gen 2022 13:52 - di Lucio Meo

Nonostante la solida amicizia con Adriano Panatta, di diritto eccelle ma solo in campo giuridico, meno sulla terra rossa, sostengono i ben informati. Trevigiano, 75 anni, Carlo Nordio è un magistrato di trincea che negli anni Ottanta sfidò con le sue inchieste le Brigate Rosse e negli anni Novanta, nel Pool di Mani Pulite, osò indagare nel “santuario” politico delle Coop rosse, nella Procura di Milano, come pm al fianco della squadra passata poi alla storia per le inchieste su Tangentopoli (nella foto in alto, a sinistra, accanto a Gherardo Colombo).

Un profilo rigoroso, quello proposto oggi da Giorgia Meloni per la presidenza della Repubblica, ma anche bipartisan. In pensione dal 2017, Carlo Nordio ha scritto un libro con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dal titolo In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili, a conferma del proprio impegno sui temi della giustizia a prescindere dalle posizioni ideologiche.
Carlo Nordio, oggi scrittore e opinionista tv, componente del Cda della Fondazione De Gasperi, ha indagato anche sul Mose di Venezia, da sempre è considerato vicino al centrodestra e potrebbe raccogliere il consenso anche dei renziani, impegnati sui temi della giustizia, e i grillini non consegnatisi al verbo lettiano (come spiega Mario Landolfi in questa intervista a Radio Radicale).

Chi è Carlo Nordio, il magistrato proposto dalla Meloni

Carlo Nordio ha avuto anche momenti di celebrità mondana per aver unito in matrimonio l’ex tennista Adriano Panatta con Anna Bonamigo nell’ottobre del 2020. Magistrato dal 1977, è stato procuratore aggiunto di Venezia e titolare dell’inchiesta sul Mose di Venezia, fu protagonista della famosa stagione di Mani pulite con la celebre inchiesta sulle cooperative rosse mentre negli anni ottanta condusse le indagini sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona e negli anni novanta indagò sui reati di Tangentopoli. È stato consulente della Commissione Parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione Ministeriale per la riforma del codice penale. È stato fino al pensionamento avvenuto nel 2017 procuratore aggiunto della Procura di Venezia, si è occupato di reati economici, di corruzione e di responsabilità medica.

Un nome non legato a correnti e parrocchiette politiche, comunque, anzi, molto spesso fuori dal coro. Fece molto discutere la sua proposta di sottoporre i magistrati a test psichiatrici, prima dell’accesso alla carriera giudiziaria.

Il mese scorso, Nordio aveva fatto professione di modestia, interrogato su una sua possibile candidatura per il Quirinale. “Credo che la carica di capo dello Stato debba esser affidata a un politico, e la mia cultura politica è esclusivamente teorica, non ho mai fatto parte neanche di un Consiglio comunale. Comunque, se cercassero tra i giuristi, ce ne sono molti assai più preparati e autorevoli di me”, aveva spiegato l’ex procuratore di Venezia.

La posizione sulla giustizia espressa ad Atreju

Lo scorso mese di dicembre, Carlo Nordio era intervenuto a un dibattito della festa di Fratelli d’Italia, Atreju, con la ministra Cartabia, altra papabile per il Colle. “L’unico modo per risolvere il problema delle correnti nella magistratura è il sistema del sorteggio al Csm e il caso Palamara ne è testimonianza emblematica. Nel Csm le correnti stanno al Csm come i partiti stanno al Parlamento. Saranno sempre le correnti a determinare il candidato se non si introduce il sorteggio”. Nordio aveva tracciato una disamina impietosa sulla magistratura italiana. “La magistratura – ha detto alla platea di Atreju – si è messa nell’angolo da sola. Il connubio politica magistratura risale al periodo delle Brigate rosse, poi è scoppiata Tangentopoli. La politica ha rinunciato all’immunità parlamentare e ha consentito una interferenza impropria della magistratura. La politica ha poi strumentalizzato le indagini e le inchieste giudiziarie per eliminare gli avversari politici. La magistratura si è logorata e deve tornare a riappropriarsi del suo ruolo. Ora è l’occasione per il bilanciamento delle forze e dei poteri”.

Posizioni non proprio banali e non del tutto in linea con quelle della sinistra, purtroppo…

 

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