Per Mattarella 166 voti. Sono dei grillini terrorizzati. Ecco chi sussurra all’orecchio di Conte

27 Gen 2022 16:07 - di Riccardo Angelini
Mattarella

Nel quarto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ottenuto 166 voti. 56 per il pm Nino Di Matteo. Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, le schede bianche 261, le nulle 5, i voti dispersi 20. Oltre a Mattarella e Di Matteo, hanno ottenuto voti Manconi 8; Cartabia 6; Draghi 5; Amato 4; Casini 3; Baldini, Belloni e Bersani 2.

I parlamentari vicini a Di Maio hanno votato Mattarella

Crescono dunque le schede per Sergio Mattarella. Nei conciliaboli in Transatlantico diversi parlamentari ‘dimaiani’, conversando con l’Adnkronos, ammettono di aver votato per il Presidente della Repubblica uscente. A questi si aggiunge il gruppo dei senatori ‘ribelli M5S’, sempre più vicini al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che già ieri avevano votato l’attuale Capo dello Stato. Ma Giuseppe Conte si affretta a smentire questa tesi, affermando che il consenso per Mattarella è trasversale.

Il gruppo del M5S è quello meno controllabile

I bracci di ferro interni ai partiti, infatti, si sovrappongono e si intersecano con i colloqui tra i leader per un nome condiviso che ancora non è all’orizzonte. Il gruppo del M5S è quello meno controllabile, come si sapeva fin dall’inizio. E c’è chi intende sfruttare questa effervescenza a proprio vantaggio.

Chi sono i consiglieri occulti di Conte

“Conte – ha scritto oggi Il Foglio – è animato nel no a Draghi da un filo invisibile che parte da Massimo D’Alema, tocca Goffredo Bettini e poi raggiunge Dario Franceschini. Vista dall’alto la cosa è abbastanza divertente perché si legge così: il capo dei 5 Stelle si abbevera al pozzo delle idee e delle strategie dei fondatori del Pd che vanno in contrasto con la linea dell’attuale segretario del Pd”.

Perché Di Maio e Conte hanno strategie diverse

Nel M5S l’ambiguità delle posizioni è il frutto di tre distinti fattori. Li elenca Repubblica: “La determinazione di Conte che ormai ha tratteggiato la sua linea gotica, ovvero il no senza appello a Mario Draghi al Quirinale; i dubbi e le diplomazie parallele di Luigi Di Maio, che invece alla fine dopo settimane di silenzio ha fatto intendere come, per lui, si tratti di una strada che porta il Movimento a sbattere; la preoccupazione, quando non il terrore, di decine e decine di parlamentari in mezzo ad una elezione- tempesta che rischia di farli naufragare, ovvero rimandarli a casa causa fine anticipata della legislatura”.

Intanto Mattarella pensa al trasloco

In questo quadro il voto per Mattarella è un segnale per dire che serve stabilità. Che bisogna affrettarsi a scegliere. Che non bisogna terremotare la maggioranza. Ma intanto l’interessato, cioè Mattarella, come riporta Il Messaggero, pensa al trasloco. Mercoledì “il capo dello Stato uscente è stato avvistato a viale Liegi mentre entrava nell’edificio destinato a diventare la sua nuova residenza romana. Accompagnato dalla scorta e dai suoi collaboratori personali, ha compiuto un sopralluogo nell’appartamento di 120 metri quadri preso in affitto – come si sa – per trasferirvisi subito dopo l’uscita dal palazzo presidenziale. Insomma Mattarella si mostra sempre meno coinvolto dalle voci di una possibile permanenza al Quirinale, e sempre più concentrato invece sul suo trasloco”.

 

 

 

 

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