Pensioni e arretrati: novità in arrivo. Ecco come verranno calcolati i nuovi importi e cosa accadrà
Buone notizie per le pensioni. I dipendenti pubblici che sono andati in pensione tra il 2019 e il 2021 riceveranno gli arretrati del nuovo contratto della funzione pubblica. Come riporta il Giornale.it, nel nuovo contratto si legge che i benefici economici saranno calcolati anche al personale cessato dal servizio ma con diritto alla pensione nel periodo di vigenza del contratto stesso. Per questo motivo, chi è andato in pensione dal 2019 al 2021 avrà diritto sia agli arretrati che al ricalcolo dell’assegno previdenziale e della buonuscita.
Aumento delle pensioni e arretrati
Il Messaggero spiega che lo prevede l’articolo 48 dell’accordo che l’Aran, l’Agenzia che tratta per il governo i rinnovi, e i sindacati firmeranno dopo la pre-intesa raggiunta prima di Natale. A beneficiare della norma sono i dipendenti dei ministeri, delle Agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici come Inps e Inail. Gli aumenti lordi mensili vanno da 85 a 117 euro. Mentre per quanto riguarda gli arretrati questi oscilleranno tra 970 e i 1.800 euro, a seconda dell’area dell’inquadramento. Per chi è andato in pensione scatterà anche un ricalcolo pro-quota, che partirà dal primo gennaio del 2019 fino alla data del pensionamento.
Pensioni, le rivalutazioni
Inoltre ci sono altre novità. Sul fronte pensioni, come si legge su quifinanza.it, fissato all’1,7% il tasso di rivalutazione provvisorio da applicare dal 1° gennaio 2022. Gli aumenti nascono dalla necessità di compensare l’incremento dei prezzi. La rivalutazione delle pensioni però non sarà uguale per tutti ma muta a seconda della fascia di appartenenza.
L’assegno unico per le famiglie
Per quanto riguarda le famiglie c’è l’assegno unico. «Abbiamo lavorato giorno e notte tra Natale e Capodanno per fare in modo che questa misura che interessa 11 milioni di bambini e ragazzi, potesse partire il primo dell’anno. Quaranta dirigenti, invece di brindare, sono rimasti a vigilare passo per passo che la procedura partisse senza alcun intoppo». Lo ha affermato nei giorni scorsi al Messaggero, il presidente dell’Inps Tridico nel commentare l’avvio del servizio per presentare la domanda per l’assegno unico dal sito dell’istituto di previdenza. Richieste che, ha detto, sono state “nelle prime 48 ore 110mila”.
Tridico: «Predisposta una procedura iper-semplificata»
Il lavoro dell’Inps «lo considero una operazione straordinaria. Abbiamo predisposto un simulatore e una procedura iper-semplificata, nella quale non si chiede null’altro che il codice fiscale – ha spiegato – e che sta riscuotendo molto successo tra gli utenti. È uno dei segnali della nuova fase di rivoluzione digitale e semplificazione che l’Istituto sta portando avanti ad ogni livello».