Letta inizia la giornata con i veleni contro il centrodestra: “Ci hanno preso in giro tre giorni”

28 Gen 2022 9:59 - di Adriana De Conto
Letta

Di buon mattino, alla vigilia della quinta votazone, Enrico Letta arriva alla Camera e inizia una litania contro il centrodestra. Piagnucola, invece di parlare con i cronisti spiegando cosa intendono fare il Pd e la sinistra: se continuare con le schede bianche o proporre qualcosa di concreto. Dai veti ad ogni nome del centrodestra al “pianto”: “Mi sto chiedendo sinceramente se ho ha fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni”.

Letta piagnucola: “Ho fatto male a fidarmi”

Una dichiarazione bizzarra del segretario dem mentre incrocia Giuseppe Conte, leader del M5S,  appena arrivato per il vertice del fronte progressista, insieme al leader di Leu Roberto Speranza, per affrontare il nodo Quirinale. “Parlerò dopo”, ha detto l’ex premier ai cronisti entrando nel Palazzo dei gruppi. Sempre se avranno qualcosa da dire. Fino a giovedì non una proposta sul tappeto, anche per l’impresa impossibile di conciliare i dissidi interni tra chi vuole Draghi al Colle e chi no, in seno ai loro stessi partiti. Letta dovrebbe preoccuparsi di questo e non incolpare usare il centrodestra per coprire i suoi fallimenti. Come quando ripete, piagnucoloso: “Abbiamo sempre lavorato per l’unità: l’impressione è che abbiano tentato di dividerci con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere, non di fare l’interesse del Paese”.

Letta e il Pd ironizzano sul centrodestra, ma non propongono nulla

E prima di rinchiudersi nel vertice a tre, Letta lascia cadere una dichiarazione: “Un nostro nome? Ne discutiamo adesso”. Dopo quattro giorni, il Pd è ancora un disco rotto e dà la colpa agli altri, gli avversari. Lui come i suoi: “Serve un nome super partes – spiega Marcucci al Riformista-: un garante dell’unità nazionale, che non sia una bandierina di una o dell’altra parte”. Il lessico quirinalizio di chi da quattro giorni non lancia un’idea che una –conclave a parte- lanciando solo veti. E infatti dalle colonne del quotidiano di Sansonetti, il senatore Pd ironizza sulla tattica del centrodestra: “Cassese è uno dei giuristi che apprezzo di più. Trovo esilarante questa sorta di grande fratello dove ogni giorno Salvini brucia un nome: Pera, Nordio, Letizia Moratti. Che fine hanno fatto?”.

Lascino stare le ironie, lo sapranno molto presto che fine hanno fatto, visto che il centrodestra ha già deciso cosa fare nel vertice della tarda serata di giovedi. E  stamattina stringerà su un nome, nel nuovo vertice, ora iniziato: ossia punterà proprio su uno dei nomi di alto profilo proposti i negli ultimi tre giorni. Sul fronte opposto, al contrario, vedremo  se nella giornata della quinta votazione saranno in grado di battere un colpo. Intanto, fonti del Nazzareno fanno sapere che non ci sono incontri in programma nelle prossime ore tra Letta e i leader del centrodestra.

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