Letta apre a un possibile presidente di destra, ma che non sia Berlusconi: “Lui è divisivo”

11 Gen 2022 8:26 - di Francesco Severini
Letta

Enrico Letta, dopo la sortita di Silvio Berlusconi sull’eventuale elezione al Colle di Draghi che farebbe uscire Forza Italia dal governo, torna a chiedere un nome condiviso per il Quirinale.

Letta: Berlusconi deve smentire le sue parole, no al muro contro muro

Intervistato dalla Stampa, il segretario dem ribadisce l’auspicio di una smentita: «Penso che Berlusconi smentirà quelle parole, sono frasi riportate. Se fossero state effettivamente dette sarebbero molto gravi. Anche la tempistica è profondamente sbagliata. Draghi ha messo molto l’accento su due parole: fiducia e unità. Io insisto su questa seconda parola – unità – per dire una cosa semplice: ci aspettano settimane complicate per le scelte che dobbiamo assumere. Questo non è il momento del muro contro muro, chi scatena il muro contro muro si assume una grandissima responsabilità nei confronti degli italiani. È il momento dell’unità e della condivisione. Al Pd proporrò di lavorare per un’accordo su una presidente, o un presidente, di larga intesa: un profilo istituzionale, condivisibile dalla larga maggioranza dei grandi elettori. Quindi non un nome divisivo».

Letta: Berlusconi è un nome “divisivo”

Quindi Letta mentre invoca l’unità e chiede di non procedere col muro contro muro di fatto continua nell’attacco a Berlusconi, giudicandolo un nome “divisivo”. Un nome da elogiare per l’appoggio al governo di unità nazionale e da respingere per il Quirinale. Una contraddizione evidente.

Si potrà eleggere un presidente di destra? “Ci sono delle personalità…”

Alla domanda se potrà essere eletto un presidente di destra, Letta risponde così: «Penso ci possano essere delle personalità, discuteremo nei prossimi giorni. In questo momento dico: né destra, né sinistra. Serve una candidatura condivisa. Mi permetto di aggiungere una cosa alla quale tengo molto: attenzione ai tempi. Si vota una volta al giorno, dire “aspettiamo la quarta votazione” dà l’idea che non c’è consapevolezza del fatto che non ci sarà la pazienza degli italiani nell’aspettare un Parlamento che non si mette d’accordo. Io penso che sia importante da subito trovare un’intesa. Ripartirebbe l’anti-politica se il Parlamento passasse settimane senza essere in grado di decidere».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *