La resurrezione di Capodanno dei Cugini di Campagna: Zitti e Buoni la cantiamo meglio noi…

4 Gen 2022 16:55 - di Redazione
Cugini di Campagna

La notte di Capodanno, nello show “L’anno che verrà” con Amadeus, hanno cantato “Zitti e buoni” dei Maneskin. E l’evento ha segnato la resurrezione pop dei Cugini di Campagna. I quali mesi fa avevano fatto notare che i Maneskin copiavano il loro look. La loro versione di “Zitti e buoni” è già una potenziale hit: «Non sa quanti ce la chiedono. L’abbiamo fatta a nostro modo, con quei coretti è la fine del mondo, direi che abbiamo inserito un palese abbellimento alla canzone».

Ivano Michetti, il leader del gruppo assieme al fratello Silvano, ne è sicuro, e oggi racconta al Corriere che della loro canzone  più conosciuta, Anima mia, esistono cinquantasette versioni. “La più strana era quella cinese che ho perduto, mentre vado orgoglioso di quelle di Sinatra, Dalida, Baglioni e Frida degli Abba. Anima mia ci ha portato in giro per il mondo, in aprile saremo in America e Canada e mi stanno chiamando anche per farla in Africa, ma devo chiarirla ‘sta cosa… non vorrei fosse uno scherzo dei Maneskin».

Quanto ai Maneskin, nessuna invida.  «Noi siamo innamorati di loro. So’ ragazzi de Roma, mi ricordano la mia giovinezza, mi ricordano quanto ho lottato per avere successo». Sui costumi copiati però non demorde: “Potevano venire nel nostro studio e gli avremmo dato i nostri, avrebbero risparmiato tempo e denaro”. Del resto anche Lady Gaga li ha copiati. «Sì, è successo, tre anni fa ho protestato fuori da Montecitorio per difendere le ragioni del prodotto italiano».

Quindi racconta come nacque il gruppo. «Mi convinse mio fratello. Un giorno andammo a cantare in un ristorante dove a cena c’erano Arbore e Boncompagni, i produttori Bruno Zambrini e Gianni Meccia. Cominciammo a cantare Nella vecchia fattoria a cappella con le vocine, il giorno dopo ci fecero registrare Il ballo di Peppe come sigla di “Alto gradimento”; speravamo in una cosa rock, ma andava bene lo stesso. Il nostro gruppo si chiamava La fine del mondo, ma ce lo fecero cambiare nei Cugini di Campagna».

E il testo di «Anima mia»?«Una notte – ricorda Ivano Michetti – sono andato come in trance, elaborai il testo, mi alzai, presi la penna ma non ricordavo più niente. Il cervello quando è in orizzontale deve rimanere in quella posizione per memorizzare, da eretto fa casino. Così le notti successive mi sono messo a letto con una matita e un foglio. Per due giorni non successe niente, poi entrai in quel momento psicologico di sofferenza creativa e mi uscì tutta la canzone. Era la prima volta che scrivevo un testo. Temevo che non mi avrebbero dato retta, ma io ero sicurissimo del successo e per farla accettare a tutti dissi che l’aveva scritta Franco Migliacci, il grandissimo paroliere. Si vede, mi dissero. Quando fu approvata, rivelai che in realtà era mia».

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