Interventi rifiutati ai no vax: emergono nuovi casi. Gli ospedali si difendono: valutiamo solo l’urgenza
Nuovi casi di persone che si sono viste rifiutare interventi chirurgici perché non vaccinate emergono dalle cronache. Dopo gli episodi denunciati nel corso della trasmissione Fuori dal Coro di Mario Giordano è oggi La Verità a raccontare altre due vicende simili. Una, secondo quanto riferito dalla protagonista, si sarebbe verificata nuovamente al Galeazzi di Milano; l’altra al Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
La denuncia di nuovo caso al Galeazzi di Milano
Il primo caso riguarda la signora Eleonora, affetta artrosi del trapezio metacarpale. Sentita dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, la donna ha riferito che «il 14 gennaio avevo la visita specialistica, mi è stato detto che tempo due mesi sarei stata operata, ma quando ho rivelato che non ho fatto il vaccino il discorso si è chiuso». La signora Eleonora ha raccontato di aver rimandato l’operazione per due anni, alla luce della pandemia. Quando poi recentemente si è rivolta a uno specialista per risolvere la patologia sulla quale ormai le terapie conservative non facevano più effetto, il medico «ha capito che non potevo convivere più a lungo con un dolore acuto e senza esitazione ha prospettato l’intervento chirurgico». Dunque, «mi stava mettendo in lista d’attesa».
La paziente: «Intervento fattibile se cambio idea sul vaccino»
Poi, «però c’è stato l’imbarazzante capitolo vaccino». La donna, cinquantenne, non lo ha fatto e, pur accettando le conseguenze sul piano lavorativo, non pensava di dover trovare di fronte a quelle legate alla possibilità di curarsi. «Il chirurgo mi ha prescritto delle terapie, ormai inutili visto il livello dell’artrosi, e salutandomi ha detto che, se cambio idea sul vaccino, l’intervento è sempre fattibile», ha riferito ancora, spiegando di essere decisa a presentare una denuncia. Di contro, però, il direttore sanitario del Galeazzi, Fabrizio Pregliasco, ha già chiarito, anche davanti ai pm milanesi, che nel suo ospedale non si fanno discriminazioni in base ai vaccini, ma si valuta l’urgenza degli interventi, alla luce delle possibilità di assistenza nell’ambito dell’emergenza Covid.
Il caso di Catanzaro e la precisazione dell’ospedale
Un caso simile è emerso anche a Catanzaro, dove la signora Rosa, 56enne non vaccinata, si è vista posticipare un intervento per la rimozione di un polipo al colon di 8 centimetri, nonostante i tamponi negativi. Sulla vicenda è intervenuta la senatrice 5 Stelle Bianca Laura Granato, che ha contattato, come lei stessa ha raccontato, il commissario straordinario Francesco Procopio, ricevendone rassicurazioni sul fatto che «nel suo presidio “non abbiamo mai rifiutato l’assistenza a nessuno”» e che avrebbe fatto «delle verifiche». Così, successivamente, la signora Rosa è stata richiamata per l’operazione. Una circostanza che, secondo Granato, si è verificata «per la mia minaccia di denunciare una misura discriminante, che lede il diritto alla salute», mentre Procopio, anche pubblicamente, ha difeso la professionalità degli operatori del Pugliese Ciaccio, escludendo qualsiasi discriminazione sulla base del vaccino.