I Savoia si preparano a fare causa allo Stato: vogliono la restituzione dei gioielli della Corona

25 Gen 2022 19:16 - di Eleonora Guerra
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I Savoia sono pronti a citare in giudizio la presidenza del Consiglio, il ministero dell’Economia e Bankitalia. Ad annunciarlo è stato il loro legale, Sergio Orlandi, dopo il fallimento dell’incontro di mediazione con Palazzo Koch sulla restituzione dei gioielli della Corona, custoditi in un caveau della Banca d’Italia dal 1946. Si tratta di un patrimonio ingente, sebbene non esista una stima certa: si parla di 300 milioni di euro, ma anche “solo” di alcuni milioni, come valutò Gianni Bulgari negli anni Sessanta. Ciò che è certo è che il tesoro dei gioielli di casa Savoia comprende 6.732 brillanti e 2mila perle a impreziosire collane, orecchini, spille e, naturalmente, diademi.

Fallita la mediazione con Bankitalia

«L’incontro di mediazione è andato secondo le nostre previsioni. La Banca d’Italia con una comunicazione anche della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Economia e Finanze ci ha fatto sapere che i gioielli non possono essere restituiti. Ora abbiamo pronto l’atto di citazione in giudizio», ha detto l’avvocato Orlandi, che rappresenta  il principe Vittorio Emanuele, Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice di Savoia.

Il contenzioso sui gioielli dei Savoia

Il legale, come raccontato dal Corriere della Sera, assiste gli eredi di Umberto II nella loro battaglia per la restituzione dei gioielli, dei quali i Savoia hanno potuto rivendicare la proprietà sulla base del fatto che, a differenza del resto del patrimonio, non sono mai stati al centro di un atto di confisca formale. Nell’atto di consegna dei gioielli all’allora governatore della Banca d’Italia, Luigi Einaudi, datato all’inizio di giugno del 1946, infatti, si legge che «si affidano in custodia alla cassa centrale, per essere tenuti a disposizione di chi di diritto, gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette gioie di dotazione della Corona del Regno». Dunque, una dicitura che lascia spazio a interpretazioni.

Il legale: «Sarà lunga, ma li riavranno»

Orlandi, dopo il «passaggio obbligato» della mediazione di stamattina nel quale era accompagnato da Emanuele Filiberto, ha inoltre sottolineato che si tratta di «gioielli personali comprati dai Savoia». «Ora con un giudice terzo affronteremo tutta questa vicenda», ha aggiunto l’avvocato, che si è detto certo che «i Savoia riavranno i gioielli», sebbene si prospetti un iter lungo e passibile di imprevisti.

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