Le foto pubblicate su Facebook dalla consigliera capitolina in corsa per il seggio di Gualteri risalgono all’11 gennaio all’Haus Garten, nel quartiere Mazzini. “Ho ritrovato tanti amici e sostenitori. Cittadini ed esponenti della società civile con i quali mi sono confrontata sulle emergenze di Roma e del Paese”, scrive la candidata del centrodestra sui suoi social. Tanto basta per tuonare contro il mostro nero che si annida dietro la mite e austera Simonetta. Rea di aver condiviso qualche foto con Antonini. Che, a leggere Repubblica, rappresenterebbe un pericolo per la tenuta della democrazia. “Anche se nell’ultimo anno Antonini si è buttato nella difesa degli imprenditori e si è fatto portavoce di Volontà Romana, la sua militanza tra i fascisti del terzo millennio è arcinota”. E giù con il curriculum del temibile ex leader laziale delle tartarughe. Candidato alla presidenza della Regione Lazio col simbolo di CasaPound Italia, alle ultime comunali, invece, “l’imprenditore che si definisce un patriota ha fatto un passo indietro”. Forse per la pressione della Lega.
La Matone: non so chi sia, incontro tanta gente
Peccato che la Matone non sappia neanche chi sia. “Io incontro chiunque, mi è stato proposto un aperitivo dai residenti in zona Mazzini, non chiedo quale sia il pedigree politico. Se il mio interlocutore non è agli arresti domiciliari né in carcere io accetto la proposta“. Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con i tempi e le modalità dei rush elettorali sa che succede esattamente così. La Lega, invece, avrebbe preso le distanze dall’aperitivo. “Lo ha organizzato Antonini. Ma non c’erano nostri militanti all’evento”.