Gismondo contro il Cts: «Serve più coraggio. Basta con il bollettino quotidiano. Alimenta solo nevrosi»

15 Gen 2022 16:39 - di Redazione

“Il bollettino va cambiato e reso settimanale. Non per oscurare la verità ma per non alimentare nevrosi”. La pensa così Maria Rita Gismondo che non condivide la scelta troppo cauta presa all’ultimo tavolo covid dal Cts. “C’è una mancanza di coraggio nell’affrontare la realtà. Che è nuova. Con la prospettiva di un permanere di questo virus tra noi”. Così la microbiologa del Sacco di Milano, intervistata dall’Adnkronos sull’ultimo argomento di dibattito. La periodicità del report su contagi, morti e ricoverati. E i criteri di conteggio che, secondo i governatori, dovrebbero essere rivisti.

Gismondo: serve più coraggio, il bollettino va modificato

“Anziché fuggire da questa realtà, dovremmo gestirla nella maniera migliore”, incalza la Gismondi tra i primi a proporre modifiche al bollettino quotidiano diffuso dal Ministero. “Che si dovesse cambiare, non per oscurare la verità, ma per non nevrotizzare la gente e stressarla, io lo dico da tempo.  Secondo me si deve continuare a livello sanitario a tenere sotto controllo l’andamento dei positivi. Ma alla gente i dati li si deve comunicare una volta a settimana, che è più che sufficiente. E lo si deve fare con una certa delicatezza. Tenendo conto del disturbo psicologico che questi anni hanno provocato nelle persone”.

“Si è confuso il positivo con il malato di Covid-19”

Anche sul conteggio dei positivi e dei malati si è fatta confusione, dice la microbiologa. “Purtroppo  l’essere contagiato dal coronavirus pandemico è stato sempre confuso con essere ammalato di Covid-19. E questo ha alterato moltissimo i dati. Se una persona va in ospedale per una qualsiasi malattia, e lì scopre di essere positivo a Sars-CoV-2, quella persona è un positivo Covid, non un caso Covid. Oggi di positivi ne abbiamo tanti. Forse molti di più di quelli che conosciamo, proprio perché sono asintomatici“.

Quarta dose, seguiamo l’Ema senza fughe in avanti

Frena invece sulla quarta dose. “Una volta per tutte dovremmo seguire tutte le raccomandazioni dell’Ema”, l’Agenzia europea del farmaco. Che ci dice stati attenti alla quarta dose” avverte la Gismondi. “Monitorando l’andamento dell’epidemia con le campagne già in corso. E  ragionando sui dati senza fughe in avanti. Mentre fra l’altro ancora non disponiamo di vaccini adattati alle nuove varianti di Sars-CoV-2 e in particolare a Omicron.

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