È morta Silvana, la mamma di Stefano Recchioni. Oltre 40 anni di dolore senza ricevere giustizia

17 Gen 2022 16:05 - di Elsa Corsini
Aveva festeggiato 91 anni sabato scorso. È morta questa mattina per una improvvisa crisi respiratoria Silvana, la mamma di Stefano Recchioni, uno dei tre ragazzi di destra ammazzati ad Acca Larenzia nel 1978. Da un commando terroristico e da un carabiniere in borghese. Riservata e schiva, artista raffinata, Silvana ha convissuto con il suo dolore per oltre 40 anni. Con grande dignità, senza mai esibire il suo dramma. Come sanno bene i ragazzi e gli ex-ragazzi di Colle Oppio (oggi sessantenni) che ogni anno, dopo il 7 gennaio, le hanno fatto visita per consegnare il manifesto con il gabbiano dedicato a Stefano.

È morta Silvana, la mamma di Stefano Recchioni

Come tante altre mamme, che in quegli anni maledetti hanno dovuto seppellire i propri figli, non ha avuto giustizia per la morte assurda di Stefano. Appena 17enne. Ucciso da un carabiniere che, nel parapiglia del giorno successivo alla strage, sparò ad altezza d’uomo. Centrando in piena testa Stefano, che morì dopo 24 ore di coma. Giovane militante del Fronte della Gioventù di Colle Oppio, come tanti altri ragazzi in preda alla disperazione, era accorso sul luogo della strage dove il 7  gennaio due ragazzi di destra, neppure ventenni, erano stati ammazzati durante un assalto terroristico. Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Stavano uscendo dalla sede missina di via Acca Larenzia per un volantinaggio che annunciava un concerto di musica alternativa, quando furono freddati da una mitraglietta Scorpion. L’agguato fu rivendicato dai Nuclei Armati per il contropotere territoriale. Una delle tante sigle della sinistra extra-parlamentare che si ‘esercitava’ cinicamente con i ragazzi di destra per poi passare ad obiettivi più alti. Quasi un rito di iniziazione per entrare nelle Brigate Rosse.

L’inferno di Acca Larenzia, un carabiniere spara ad altezza d’uomo

La polizia non seppe gestire la piazza e la rabbia di decine e decine di ragazzi. Si racconta che un giornalista della Rai, forse distrattamente, spense la sigaretta nella pozza di sangue di Bigonzetti. Scoppiò l’inferno. E Stefano, occhi azzurri che a Francesca Mambro ricorderanno per sempre il colore degli anni di piombo, fu centrato in piena fronte da un carabiniere in borghese. Sarebbero state tre le armi a sparare. Ma nessuno degli inquirenti seguì seriamente la pista della mitraglietta skorpion. Che sarebbe passata di mano in mano. Appartenuta al cantante Jimmy Fontana, poi venduta a un commissario di polizia. “Ti considerano diverso perché sanno di non potere amare come te”, scriveva Stefano sul suo diario di adolescente innamorato. Nessuno ha mai pagato per quella mattanza.

Il bassorilievo di bronzo sulla tomba di famiglia al Verano

Oggi mamma Silvana è volata a raggiungere il suo Stefano. Scultrice di razza, specializzata nella raffigurazione di angeli, è l’autrice di un bassorilievo in bronzo posto sulla tomba a terra che al Verano custodisce le spoglie di Stefano e di suo padre. L’opera riproduce il caos infernale di quel giorno: la folla, i celerini, il figlio in fin di vita.  L’auspicio – scrive Fabio Rampelli dando la notizia su Facebook – è che quella giustizia negata possa ancora essere conquistata e assicurata alla storia d’Italia. “Visto che ormai molti genitori affranti per la perdita dei loro figli negli anni ‘70 sono scomparsi. E non l’hanno potuta avere. Faccio appello a tutti i partiti – conclude il vicepresidente della Camera – affinché venga istituita finalmente la commissione d’inchiesta sulla violenza politica negli anni di piombo. Perché se la giustizia ormai sembra un’irraggiungibile chimera, almeno si conosca la verità. E una commissione d’inchiesta può almeno aspirare a svelare la verità su quegli anni di sangue e dolore“.

Meloni: abbraccia Stefano anche da parte nostra

Anche Giorgia Meloni in un post rivolge un pensiero speciale alla mamma di Stefano “volata in cielo”. L’Italia perde una donna coraggiosa, che ha sempre onorato la memoria del figlio, chiedendo giustizia senza mai predicare odio e vendetta. Ciao mamma Silvana, abbraccia Stefano anche da parte nostra. Non vi dimenticheremo mai”. I  funerali di Silvana Pierangelini Recchioni si terranno a Roma, mercoledì 19 gennaio alle ore 12 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, in piazza Esedra.

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