Offre 10mila euro sul dark web per sfregiare l’ex fidanzata romana: condannato manager milanese

10 Gen 2022 18:29 - di Penelope Corrado
dark web

Il gup di Roma ha condannato a 2 anni e 8 mesi in rito abbreviato un quarantenne manager milanese accusato di stalking aggravato. L’uomo, finito ai domiciliari lo scorso 7 aprile, secondo l’accusa avrebbe contattato un intermediario sul ‘dark web’ per sfregiare con l’acido l’ex fidanzata romana, in cambio di 10mila euro in bitcoin. Fortunatamente, però, Procura e Polizia, anche grazie al contributo di Europol, erano riusciti a intervenire in tempo. L’inchiesta è stata condotta dal pm Daniela Cento e coordinata dal procuratore Michele Prestipino. La pm oggi in udienza aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo per l’uomo, accusato di atti persecutori aggravati.

Tommaso, manager informatico sul dark web, scoperto dall’Interpol

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, il 40enne covava un profondo sentimento di vendetta verso l’ex, una ragazza romana, che aveva interrotto la relazione con l’uomo durata oltre 2 anni, e aveva contattato, attraverso la rete anonima Tor, un sito nel ‘Dark Web offrendo a un gruppo chiamato ‘Assassins‘ la somma di denaro in bitcoin, da consegnare in 4 pagamenti. Tramite un intermediario, Tommaso, 40 anni, era riuscito a reclutare un sicario al quale aveva dato istruzioni per sfregiare la ragazza con l’acido e costringerla su una sedia a rotelle. Il tutto, nei piani dell’uomo, doveva “sembrare una rapina”.

Al presunto intermediario contattato sul ‘dark web’ e convinto di restare anonimo, “attraverso il ricorso al nicknamekijomu’ – scriveva il gip nell’ordinanza di arresto – chiedeva a un interlocutore allo stato non identificato di paralizzare una ragazza e di sfigurarle il volto con l’acido: ‘la schiena spezzata per lasciarla paralizzata e acido in faccio per sfigurarla. Domani caricherò i bitcoin sul portafogli….voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete gettare l’acido in faccia senza prendere gli occhi’”. L’uomo, si legge nell’ordinanza dello scorso aprile, “forniva anche delle indicazioni circa la modalità di esecuzione, dovendo il tutto sembrare una rapina, invitando il suo interlocutore a far sottrarre anche la borsa della vittima”.

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