Beppe Grillo indagato per traffico di influenze illecite sui soldi dati dalla Moby al blog beppegrillo.it

18 Gen 2022 12:00 - di Paolo Lami
Grillo Rdc

Beppe Grillo è indagato dai pm di Milano, Cristina Roveda e Maurizio Romanelli per traffico di influenze illecite sui soldi dati dalla Moby al blog beppegrillo.it nell’ambito dei contratti pubblicitari sottoscritti fra l’azienda dell’armatore Vincenzo Onorato – anch’esso indagato – e la piattaforma web del comico genovese.

“Sono sereno, non commento sviluppi giudiziari. Dico solo che ho grande fiducia nella magistratura”, dice Onorato raggiunto dall’Adnkronos.

La vicenda non nasce certo oggi ma risale al dicembre 2019 quando l’Uif, l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia, segnalò “operazione sospette”, che fecero partire gli accertamenti, per quei soldi versati dalla Moby di Onorato tanto alla Fondazione Open di Matteo Renzi60mila euro – quanto alla società che gestisce il blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio associati per consulenze di comunicazione.

Secondo l’Uif, le operazioni segnalate erano sospette “sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, sia per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte».

Al blog di Beppe Grillo erano arrivati dalla Moby 120 mila euro in due anni con la motivazione, «contratto di partnership» e che sarebbero serviti a pagare la pubblicità sulla piattaforma web del comico genovese.

Altri 600 mila euro erano arrivati nelle casse della Casaleggio associati per la redazione di un cosiddetto “piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari” e per “sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone”.

Dalle indagini preliminari emerge che potrebbero essere stati versati 1,2 milioni di euro in favore della Casaleggio.

La faccenda mise in moto tutto un meccanismo di accertamenti successivi poiché si sospettava che il denaro fosse legato ad una normativa, approvata, sull’imbarco dei marittimi sulle navi italiane, legislazione perorata a lungo dallo stesso Onorato.

Ora la vicenda è tornata a galla perché stamattina la guardia di Finanza si è presentata per perquisire la sede legale della Beppe Grillo srl e della Casaleggio Associati srlsequestrare alcuni documenti relativi a quell’accordo, da 120mila euro in due anni, fra la Moby – che, nel giugno dello scorso anno è stata ammessa dal Tribunale di Milano alla procedura di concordato preventivo – e la società che gestisce il blog beppegrillo.it.

Il comunicato ufficiale della Procura di Milano è molto esplicito. E ripercorrendo la vicenda ricorda che «Onorato ha richiesto a Grillo una serie di interventi a favore di Moby spa che Grillo ha veicolato a una serie di esponenti politici trasferendo quindi al privato richiedente le relative risposte». E, per questo, la Procura ha ritenuto «indispensabile acquisire la documentazione relativa ai contratti».

La pm Cristina Roveda, che si occupa dell’inchiesta sui finanziamenti di Moby a Grillo, Casaleggio e Fondazione Open assieme al collega Maurizio Romanelli, e che ha firmato i provvedimenti eseguiti stamattina dalla guardia di Finanza è anche titolare del fascicolo, inizialmente assegnato al sostituto procuratore Alessia Menegazzo, originato dall’esposto del legale romano Lorenzo Borrè, avvocato di gran parte degli espulsi Cinquestelle, sui circa 120mila euro trasferiti dal ‘Comitato eventi nazionali’, già ‘Comitato Italia 5 Stelle’ – che organizzò la festa di ‘Italia 5 Stelle’ – all’Associazione Rousseau.

La vicenda emersa anch’essa nel 2019, riguarda la raccolta fondi lanciata per la kermesse di Rimini, col trasferimento dell’avanzo di cassa all’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio.

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