Usa, troppi morti per droga a San Francisco: il sindaco dem rinnega politiche liberal e slogan Blm
È allarme morti per droga nella città di San Francisco, dove il sindaco democratico London Breed, prima donna afroamericana alla guida della città, ha dovuto dichiarare lo stato d’emergenza nel distretto di Tenderloin, una zona in cui vivono molti degli 8mila senzatetto della città. La vicenda, oltre ai drammatici risvolti umani, porta con sé anche una riflessione di tipo politico, perché, annunciando l’emergenza, Breed ha chiarito che le azioni che intraprenderà saranno in contrasto con quanto promesso ai suoi elettori progressisti. Dunque, un altro segnale del fallimento dell’approccio liberal e delle influenze del Black Lives Matter sul tema sicurezza, sintetizzato nello slogan «togliere fondi alla polizia».
Il sindaco di San Francisco aumenta il bugdet per la polizia
«Siamo in crisi e dobbiamo rispondere di conseguenza», ha spiegato Breed in una conferenza stampa, annunciando l’aumento di budget per la polizia per affrontare «in modo aggressivo» quello che accade nelle «strade brutte» della città. Breed, quindi, ha ammesso che l’approccio è in contrasto con il programma elettorale progressista, che prevedeva una riduzione della dipendenza dalla polizia a favore di programmi sociali rafforzati e rappresenta un cambiamento per una delle città più liberali degli Stati Uniti. «Quello che sto proponendo oggi e che proporrò in futuro metterà a disagio molte persone», ha chiarito, aggiungendo che «non mi interessa». E questo perché «troppe persone muoiono in questa città, troppe persone sono sparse per le nostre strade» ed «è ora che finisca il regno dei criminali che stanno distruggendo la nostra città».
La marcia indietro rispetto alle politiche liberal
Il piano prevede un aumento significativo della presenza della polizia incaricata di colpire sia i venditori, sia i consumatori di droga. Prevista anche una riduzione della burocrazia per fornire rapidamente riparo, consulenza e assistenza medica alle persone che soffrono di dipendenza, ha affermato Breed, che ha voluto l’innalzamento degli straordinari degli agenti a circa 8mila ore, anche per far fronte ai crescenti furti in città. Città che per altro è stata in prima linea a sostegno del Black lives matter: vengono a qui i pubblicitari che ne hanno canonizzato il logo, qui c’è stata la prima genuflessione sportiva in omaggio al movimento. Un gesto che la stessa Breed compì nel giugno del 2020 al memoriale per George Floyd.
Il segnale che era arrivato da New York
Dunque, una decisa marcia indietro rispetto alle istanze di riduzione dell’impegno della polizia, che derivano direttamente dal movimento Black Lives Matter e che sono state adottate con entusiasmo dal mondo liberal, come ricordato anche da Federico Rampini sul Corriere della sera, in un editoriale sulla “distrazione” dei grandi medi liberal rispetto all’omicidio del ricercatore italiano Davide Giri a New York. Del resto, che si trattasse di politiche fallimentari, in una America ancora percorsa e forse ancor più percorsa dalle sue contraddizioni era apparso chiaro anche dal segnale arrivato da un’altra città simbolo del progressismo Usa di questi anni: New York. Lì, mentre appunto da un certo tempo tutto un vasto movimento culturale chiedeva meno agenti in città, nonostante dal 2019 gli omicidi fossero aumentati del 42%, i cittadini hanno eletto sindaco Eric Adams. Un democratico afroamericano, sì, ma anche un ex poliziotto.