Saman Abbas, il frammento di cranio trovato nel Po al vaglio del Ris: gli esami a metà gennaio

30 Dic 2021 19:03 - di Natalia Delfino
saman

Potrebbero arrivare a un punto di svolta le indagini sul caso di Saman Abbas, la giovane pachistana che sarebbe stata uccisa dai familiari perché si era opposta a un matrimonio combinato. Il 14 gennaio, infatti, il Ris di Parma procederà con gli accertamenti tecnici irripetibili sul frammento osseo, una parte di calotta cranica, trovato il 3 novembre scorso nel Po, nel Comune di Boretto, a circa 20 km dal luogo dove Saman potrebbe essere stata uccisa. Inoltre, il 5 gennaio intanto a Parigi è prevista, dopo tre rinvii, l’udienza per l’estradizione dello zio di Saman, Danish Hasnain, considerato l’esecutore materiale del delitto, ma anche la mente del progetto criminoso.

Le analisi sul frammento osseo ritrovato nel Po

A ritrovare il frammento e chiamare i carabinieri era stato un passante. Al momento non ci sono certezze sul fatto che possa appartenere a Saman, anche perché non è la prima volta che il Po restituisce corpi o resti umani. Ma i carabinieri di Reggio Emilia, che indagano sul caso, non trascurano nessun elemento per fare luce sulla vicenda. Così il frammento è stato inviato al Ris, che ora dovrà estrarre il Dna e stabilire se sia umano.

Le indagini sul caso di Saman Abbas

La diciottenne Saman Abbas, che dal 2016 viveva in Italia con la famiglia, in una cascina nelle campagne di Novellara, comune della provincia di Reggio Emilia, è scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio scorsi. L’ipotesi investigativa dei carabinieri, supportata dalla procura, è che sia stata uccisa e il suo corpo sia stato occultato perché si era opposta a un matrimonio combinato. Ma le ricerche condotte per mesi nei pressi della casa non hanno dato esiti.

Il video dei tre uomini con la pala

In un video del 29 aprile analizzato dai carabinieri compaiono tre uomini con abiti scuri, uno con la pala, uno con un sacchetto e un terzo con un altro attrezzo. Secondo gli investigatori si tratterebbe dello zio e dei due cugini di Saman, ripresi mentre stanno andando a scavare la fossa dove occultare poi il corpo della giovane. Ikram Ijaz, uno dei due cugini di Saman, è stato arrestato il 29 maggio a Nimes dalle autorità di polizia francesi e poi estradato in Italia. È indagato per omicidio e occultamento di cadavere. Risulta attualmente irreperibile l’altro cugino della giovane, Nomanulhaq Nomanulhaq.

Le richieste di estradizione per lo zio e i genitori di Saman

Lo zio di Saman, Danish Hasnain, che in base alle accuse formulate dal fratello di Saman, è stato arrestato alla periferia di Parigi il 22 settembre scorso. I genitori di Saman, indagati per concorso in omicidio premeditato e occultamento di cadavere, si trovano in Pachistan. Per loro è stata già chiesta e accordata l’estradizione.

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