La morte della prof Turiaco causata dal vaccino. La famiglia contro la Procura che archivia tutto
Tre giorni la la perizia sulla morte della docente Augusta Turiaco è stata presentata alla Procura della Repubblica di Messina. La relazione medico-legale stabiliva un nesso tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante di 55 anni. Ma la Procura ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento penale.
La famiglia di Augusta Turiaco però non si dà per vinta. Assistita dall’avvocato Daniela Agnello, fa sapere come “la Procura della Repubblica non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto il vaccino AstraZeneca. E non ha indagato sulle autorità che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta”.
I familiari continuano a chiedere “verità e chiarezza”. Lamentano “la mancata risposta agli inquietanti”. E parlano di allarmanti interrogativi rimasti senza indagine “rispetto ad un vaccino non sicuro dal momento che ha causato la morte di Augusta”.
La Procura in poche righe ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino ritenendo che “la somministrazione avvenne a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA). E, dunque, dopo la rigorosa osservanza di tutte le sperimentazioni e protocolli previsti dalla legge prima della produzione e della commercializzazione del farmaco”. Secondo “lo stato di avanzamento della ricerca all’epoca dei fatti”.
la prossima mossa della famiglia sarà quella di rivolgersi al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità, risposte e chiarimenti su un vaccino che ha determinato la morte di Augusta. “Riteniamo – afferma l’avvocato Daniela Agnello – che c’è stata violazione anche del diritto ad una adeguata e corretta informazione del paziente che si sottopone al trattamento di vaccinazione”.