Ddl Zan, Letta vuol cancellare la sconfitta: «Da febbraio ad aprile mobilitazione in cinque città»

20 Dic 2021 20:34 - di Francesca De Ambra
Letta

Per Enrico Letta è un punto d’onore: «Da qui fino all’ultimo giorno utile della legislatura – dice in una diretta Instagramfaremo ogni sforzo per far approvare il ddl Zan». E che non sia solo un modo di dire lo testimonia il programma articolato in cinque Agorà in altrettante città: Milano, Padova, Firenze, Taranto e Palermo. Si comincia nel capoluogo lombardo il 19 febbraio. Letta, affiancato che nella sua diretta dal primo firmatario del disegno di legge, rigetta l’idea che il testo affossato tre mesi fa al Senato sia una semplice «bandiera» da sventolare. E rivendica: «Per noi è un dovere storico, quello di fare sì che il nostro Paese diventi più moderno e civile, con una legislazione al livello delle migliori esperienze europee».

Così Letta in una diretta Instagram

Poco importa al Pd e al suo segretario che le vere emergenze degli italiani sia ben altre. O che questi provvedimenti pretesi da minoranze rumorose restino a livello di “manifesto politico” anche dopo la loro approvazione. È stato così con la legge Cirinnà sulle unioni omosessuali. Dal 2017 (anno della sua entrata in vigore) a oggi ne ha registrato meno di 15mila. Lo stesso vale per il Dat, il testamento biologico, anch’esso del 2017, utilizzato solo dall’1 per cento degli italiani. Questo non significa che non si debba legiferare su tali temi, ma che bisogna farlo senza tentare di spacciare per emergenze o per irrinunciabili conquiste dell’umanità, provvedimenti di scarsissimo impatto sulla società.

Brucia ancora il “no” del Senato

Ma è esattamente quel che hanno fatto Letta e il Pd con il ddl Zan, arrivando persino a boicottare qualsiasi ipotesi di accordo senza neppure avere i numeri per permettersi di farlo. E così ora siamo al classico “ritenta: sarai più fortunato” che una volta si leggeva solo il tappo della Coca Cola. Il voto del Senato ha infatti congelato per sei mesi il ddl Zan. Una volta scaduti, i dem ci riproveranno. Sul contenuto del testo, però, Letta non si sbottona e rinvia ogni decisione alla campagna d’ascolto delle Agorà. Si è fatto prudente. Segno evidente che la sconfitta un po’ di spocchia l’ha spolverata. Non è molto, ma per il momento può bastare.

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