Reddito di cittadinanza, beffa ai navigator: dovevano salvare la patria e ora resteranno senza lavoro

16 Nov 2021 16:43 - di Mia Fenice
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I navigator sono infuriati. Oltre 2.500 da fine anno resteranno senza lavoro dopo la decisione del governo di sostituirli con le agenzie interinali. Avevano il  compito di supportare i centri per l’impiego nella creazione e realizzazione di un percorso rivolto ai beneficiari del reddito di cittadinanza. E ora a ritrovarsi senza occupazione saranno proprio loro.

2.980 navigator resteranno senza lavoro

Per l’esattezza, come riporta il Giornale,  ai 2.980 navigator in servizio da due anni e mezzo non saranno rinnovati i contratti ma lasceranno il posto alle agenzie di lavoro interinale iscritte all’Albo e autorizzate dall’Anpal. Saranno loro a svolgere tutte le attività di mediazione necessarie per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro tra aziende e percettori dell’assegno di Stato. E per ogni assunto sarà riconosciuto il 20% dell’incentivo previsto per il datore di lavoro con i nuovi requisiti in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.

La protesta a Roma

Giovedì a Roma, di fronte al ministero del Lavoro, centinaia di navigator in arrivo da tutta Italia protesteranno contro il mancato rinnovo del loro contratto. Già all’inizio dell’anno avevano scioperato in vista della scadenza del contratto prevista per il 30 aprile, e poi rimandata alla fine del 2021.

L’amarezza dei navigator

Sono tanti e non nascondono tutta la loro amarezza. Edoardo e Barbara, due tra le migliaia di figure professionali che da fine anno rimarranno senza lavoro, sono stati intervistati da Repubblica. «In questi anni ci è stato detto un po’ di tutto, senza che corrispondesse a verità», ha affermato Edoardo S.. «Il problema è che siamo partiti con la responsabilità di dover essere i salvatori della patria senza però che avessimo la bacchetta magica o gli strumenti necessari», ha aggiunto Barbara R. «Spesso i percettori del reddito sono persone non abituate alla digitalizzazione. Quando gli parlavamo dello Spid ci guardavano come se parlassimo di astrofisica», ha spiegato ancora Barbara. «C’è un po’ di delusione a pensarci, perché noi siamo stati selezionati e formati. È un peccato pensare che questo patrimonio rischi di andare disperso», ha concluso Edoardo.

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