Rai, Nicola Rao escluso perché “troppo di destra”. Scrittori e giornalisti: discriminazione gravissima
Fatto fuori perché troppo di destra? Sarebbe gravissimo. Stiamo parlando dell’esclusione del giornalista Nicola Rao dall’ultima partita di nomine Rai. Di lui si era parlato come direttore di un Tg. “Abbiamo appreso da Repubblica che il giornalista e storico Nicola Rao non è stato nominato dai vertici Rai direttore di una testata perché troppo di destra. Pr aver scritto libri come Il sangue e la celtica. Ci auguriamo che tutto ciò non risponda al vero. Saremmo altrimenti in presenza di un caso di grave discriminazione culturale e disinformazione aziendale”. È il testo dell’appello di solidarietà al giornalista, che ha mosso i primi passi come cronista giudiziario all’Adnkronos, firmato da prestigiosi esponenti del mondo della cultura e del giornalismo.
Nomine Rai, l’appello dei giornalisti contro l’esclusione di Rao
“I libri che nel corso di decenni Nicola Rao ha scritto sugli anni di piombo – si sottolinea – sono frutto di un enorme, serio e obiettivo lavoro di ricerca storica e indagine investigativa. Che ha permesso finanche di riparare a un errore giudiziario, dimostrato dalla sua inchiesta sulle torture ai terroristi rossi. La sua opera, quindi, ha rappresentato e rappresenta una pietra miliare per quanti di noi si sono sempre occupati della materia”.
Le firme di giornalisti, scrittori, magistrati
Tra le firme, quelle dei giornalisti e scrittori Aldo Cazzullo e Luca Telese. Del giudice Guido Salvini magistrato e saggista, di Gianremo Armeni sociologo e scrittore, di Antonella Beccaria giornalista e scrittrice. A firmare il documento che stigmatizza la discriminazione nei confronti del collega anche Fulvio Bufi inviato del’Corriere della sera, Gigi Di Fiore inviato del ‘Mattino‘, Paride Leporace scrittore e vicedirettore del ‘Quotidiano del Sud‘, i giornalisti Nicola Lofoco, Paolo Morando, Gianni Scipione Rossi giornalista. E ancora Vladimiro Satta documentarista e storico, Davide Steccanella avvocato e saggista, Ugo Maria Tassinari giornalista e saggista, Vittorio Macioce firma del Giornale, Andrea Ungari, professore universitario e storico.