Migranti, Lampedusa senza tregua: 579 arrivi. Malta ignora gli sos e alla Lamorgese va bene così

9 Nov 2021 20:38 - di Lorenza Mariani
migranti Lampedusa

A Lampedusa proseguono gli sbarchi: ininterrottamente. Solo oggi, 4 diversi approdi, tra carrette del mare e barchini soccorsi al largo dell’isola, hanno portato sulla più grande delle Pelagie oltre duecento persone, per lo più di diverse nazionalità subsahariane. Intercettate, a varie ondate dalla mezzanotte di ieri, su imbarcazioni di fortuna lasciate alla deriva. Il quarto barchino, soccorso nel pomeriggio al largo di Lampedusa, ha tratto in salvo e accolto gli ultimi (per ora) 49 migranti: tutti uomini. Anche per loro, dopo i primi controlli sanitari, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola.

Migranti a Lampedusa, ancora sbarchi senza sosta

Il centro d’accoglienza è così tornato a riempirsi dopo la raffica di arrivi degli ultimi giorni: solo da ieri, 6 sbarchi con 497 persone giunte sulla più grande delle Pelagie in meno di 24 ore. A cui si sono aggiunti poi gli 82 tunisini – tra cui due donne – intercettati oggi su un barcone nelle acque antistanti l’isola. E gli altri migranti arrivati nel corso della giornata. Tutti, dopo un primo triage sanitario, portati nella struttura ricettiva dove, a fronte di una capienza di 250 posti, ci sono al momento oltre 750 ospiti. Ma per la Sicilia non è ancora finita…

Migranti, non solo Lampedusa: l’sos di Alarm Phone per un barcone a largo di Malta

E infatti, per tutto il pomeriggio i riflettori sono stati puntati su un barcone con 48 persone in difficoltà nella zona Sar di Malta. A lanciare l’sos è stato, ancora una volta, Alarm Phone, che ha denunciato: «Abbiamo allertato le autorità quattro ore fa, ma ancora nessun salvataggio in vista». La carretta del mare avrebbe imbarcato acqua e, riferisce sempre via Twitter l’associazione, «la gente non sa nuotare e ha paura. Il salvataggio è necessario ora!», ha concluso Alarm Phone. Ma La Valletta, ancora una volta, ha fatto spallucce. Ignorato l’sos. E lasciato che della sopravvivenza e dei soccorsi dei migranti in difficoltà si occupassero gli altri. Nella fattispecie: i nostri uomini della guardia costiera. I nostri agenti e i nostri porti…

La Valletta ignora le richieste. La Lamorgese apre i porti e tace. La Ue gira lo sguardo

Come sempre. Come tre giorni fa quando, Malta ha beatamente ignorato lo stesso appello di Alarm Phone lanciato per 14 persone alla deriva nella zona Sar di Malta. Una richiesta d’aiuto scattata per migranti in difficoltà, fuggiti da Bengasi, in Libia, 5 giorni prima. Indirizzata alle autorità maltesi che, puntualmente, l’hanno trascurata e silenziata. Stesso copione ripetuto domenica 7 novembre, quando – ancora una volta – è toccato a noi, in particolare a Trapani, individuato dal ministero dell’Interno come porto sicuro di sbarco, accogliere la Sea-Eye 4 con oltre 800 naufraghi a bordo.

Sea Eye chiede all’Europa di ammonire Malta che si rifiuta di fornire assistenza 

In quest’ultima circostanza, non a caso, Gordon Isler, presidente della Ong Sea-Eye, ha tenuto a sottolineare: «Ringraziamo l’Italia. Ma chiediamo all’Europa di ammonire Malta per non aver coordinato i soccorsi e per essersi rifiutata di fornire assistenza alle imbarcazioni in pericolo». Già, l’Europa: cosa dice? E nostri ministri dell’Interno e degli Esteri? Hanno chiesto – come sollecitato da Salvini – a Berlino e Bruxelles di farsi carico di questi immigrati, o per loro va bene così?». Per ora, e da troppo ormai, Lamorgese e compagni tacciono. E si limitano a spalancare i porti…

 

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