Manovra, maggioranza in ordine sparso. Tajani: «Il governo ascolti FI o ci saranno conseguenze»

30 Nov 2021 12:57 - di Michele Pezza
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Per un Giuseppe Conte «pronto al dialogo» dopo che la manovra di bilancio «ha accolto molte delle nostre proposte», c’è un Antonio Tajani che invoca maggiore ascolto verso le proposte di Forza Italia. «Altrimenti – avverte – prenderemo le decisioni conseguenti». Benvenuti nella maggioranza arcobaleno o, se si preferisce, di (quasi) unità nazionale alle prese con quella che un tempo era la diligenza della legge finanziaria. Si chiamava così perché i partiti l’assaltavano a colpi di emendamenti. Per questo, c’era sempre una regia a smistare il traffico. Ora non più, e si vede. Conte e Tajani hanno infatti parlato a margine dell’assemblea di Confargianato in corso a Roma.

Conte soddisfatto: «Nella manovra molte proposte 5Stelle»

Le loro dichiarazioni scolpiscono alla perfezione la difficoltà in cui si dibatte il governo Draghi appena mette il naso fuori dalla campagna vaccinale e dalle questioni legate alla gestione delle risorse del Pnrr. E se sul metodo della manovra è buio fitto, sui contenuti la distanza tra i partiti della maggioranza è siderale. Quel che va bene a Conte (il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza) non può andare bene a Tajani. Che infatti si lamenta: «Non sempre l’atteggiamento del governo va in direzione di favorire il coordinamento nella maggioranza. Noi vogliamo evitare il Vietnam parlamentare, ma il ministro Franco ponga attenzione alle nostre proposte».

Giorgetti: «Taglio Irpef è solo primo passo»

In Forza Italia, come nella Lega, è fondato il timore che la promessa di ridurre il carico fiscale si traduca in una beffa. Il rincaro dell’energia costringerà i Comuni o a tagliare servizi o ad incrementarne il costo a carico dei cittadini. E l’effetto è paradossale: il caffè al giorno (di questo si tratta) che il governo nazionale ci offre sotto forma di taglio di un’aliquota Irpef se lo riprendono con gli interessi i vari governi locali. È il motivo per cui il leghista Giancarlo Giorgetti, passato anche lui per l’assemblea di Confartigianato, ha tenuto a precisare che l’intervento sull’Irpef è solo «un primo step» rispetto «alla riforma del sistema fiscale». Al momento sono solo parole che non tranquillizzano il centrodestra di governo. Tanto più che domani toccherà a quello di opposizione (FdI) presentare le proprie proposte alla manovra.

 

 

 

 

 

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