L’indiscrezione: Vespa in trattativa con Mediaset. Lui non smentisce: «Lì sono molto gentili»

22 Nov 2021 9:31 - di Eleonora Guerra
vespa mediaset

Bruno Vespa sarebbe in predicato per passare a Mediaset. Il condizionale è d’obbligo, perché la notizia è di quelle che, finché non sono confermate da un contratto scritto e sottoscritto, è bene maneggiare con estrema cautela. Tanto più che si parla di «trattative segretissime», delle quali solo «pochissimi dirigenti» sarebbero a conoscenza, mentre a gestirle sarebbero direttamente i massimi livelli: Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, Gianni Letta.

Da Mediaset ammettono: «Contatti ci sono stati»

È Il Messaggero di oggi a riferire di quella che sarebbe a suo modo una vera rivoluzioni per le tv nazionali. Vespa, infatti, esordì in Rai giovanissimo, come cronista al radiogiornale, nel 1962. È, insomma, a un passo dai 60 anni di onorata carriera sotto le insegne di “mamma Rai”. «Contatti ci sono stati», è l’ammissione di Mediaset riferita dal quotidiano romano, che spiega come invece a viale Mazzini non solo non ne sappiano nulla, ma trovino strano un passaggio a questo punto della stagione e con un contratto firmato da poco.

I tagli in Rai

Epperò, nell’articolo firmato da Barbara Jerkov, si ricorda anche come ultimamente l’aria a viale Mazzini sia cambiata e la “spending review” avviata nel 2017 dall’allora direttore generale Mario Orfeo, e poi confermata successivamente da Fabrizio Salini, sia costata a Vespa un taglio di compenso che all’epoca i rumors quantificarono in 300mila euro e un contratto a due anni, più uno su richiesta della Rai, invece che a quattro come avrebbe voluto il giornalista.

L’ordine di servizio del 5 ottobre

Proprio la nomina di Orfeo agli Approfondimenti, sotto i quali vanno i talk, è fra gli indizi che fanno propende Il Messaggero per la fondatezza della notizia delle trattative di Vespa con Mediaset. In più c’è il trattamento riservato dall’azienda pubblica ai collaboratori nell’era Fuortes: nessuno ha più diritto a una propria stanza o a un proprio computer, non importa che siano nomi di primo piano dell’informazione italiana e con un rango pari a quello di un direttore di testata. In un ordine di servizio del 5 ottobre si legge che «non è consentita l’assegnazione di postazioni o stanze a uso esclusivo» né «l’assegnazione individuale di personal computer desktop e portatili» e neppure telefonini.

Vespa: «A Mediaset sono molto gentili»

Il Messaggero ricorda che Vespa ha reagito con aplomb, sottolineando di avere «una scrivania nella sala riunioni». Ma, sottolinea la cronista, «è chiaro che se il clima è questo l’idea del divorzio non sembra più lunare», tanto più che a Mediaset, pur tagliando i costi, si stanno dando un gran da fare per riorganizzare e valorizzare le news. Sentito dal Messaggero Vespa non ha smentito, limitandosi a dire che «finché mi trattano bene in Rai, resto». «E Mediaset, direttore?». «A Mediaset – è stata la risposta – sono molto gentili».

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