Genitori separati litigano sul vaccino alla figlia. Il tribunale dà ragione al padre favorevole
Vaccinazione per i figli minorenni di genitori separati. Che succede se un genitore è favorevole, l’altro è contrario come il figlio? La matassa è complicata e l’ultimo ‘verdetto’ sulla materia del tribunale civile di Milano è destinato far discutere.
Vaccini, il caos quando i genitori separati litigano
I giudici hanno autorizzato infatti il padre a vaccinare la figlia quattordicenne malgrado la contrarietà della mamma e della stessa ragazza. Una decisione che “non ritiene di conformarsi alla manifestazione di volontà di non vaccinarsi espressa dalla ragazza”. Perché vi coglie una troppo «stretta relazione con la volontà della madre. Contraria alla vaccinazione – sostiene il tribunale -con tesi aprioristiche che trascurano del tutto gli approdi della scienza internazionale”.
Il tribunale di Milano dà ragione al padre
Il Tribunale, ricostruisce il Corriere della Sera, che come prassi ha ascoltato la minore affidata ai servizi sociale. «Sia papà che mamma – ha spiegato la 14enne – mi hanno chiesto cosa volessi fare- Io ho sentito in tv e visto su internet che è un vaccino nuovo. E che, anche se molto bassa, c’è una possibilità di effetti collaterali. Visto che il vaccino è nuovo, vorrei aspettare ancora un po’. Non vado al ristorante o in luoghi chiusi dove serva il green pass. Pertanto non vorrei vaccinarmi per adesso».
I giudici: la ragazza influenzata dalla mamma
Il Tribunale, nel dirimere il contrasto tra il padre e la madre e elenca le «evidenze scientifiche a livello nazionale ed internazionale che hanno accertato l’assoluta efficacia e la sicurezza della vaccinazione”. E se l’audizione del minore é fondamentale, i giudici sottolineano di non avere l’obbligo di attenersi alle indicazioni del minore.
Un minore non può valutare in autonomia
“Le decisioni in campo medico sono in alcuni casi troppo delicate e complesse. Per poter essere valutate da un ragazzino di 14 anni. Soprattutto quando, come qui, le informazioni sono state veicolate in modo non chiaro. E certamente non completo. Oltre che già orientato da una decisione aprioristica assunta dalla madre”. Con queste motivazione il Tribunale ha deciso di non seguire la volontà della figlia. E di autorizza il padre «ad assumere, in assenza del consenso materno, ogni decisione relativa alla vaccinazione anti Covid”. Prima -si dice ancora – il padre dovrà comunque «preoccuparsi di informare la figlia. Della opportunità di procedere alla vaccinazione, al fine di tranquillizzare la minore. Ma senza subordinare la vaccinazione al suo consenso“.