“Devo votare la sfiducia a questo governo di mer…”. La gaffe di Renzi del 2018. Le scuse imbarazzate di oggi

5 Nov 2021 17:54 - di Redazione

La figuraccia è ciclopica. Le parole inequivocabili: “non posso evitare di votare la sfiducia a queste merde”. Il protagonista della gaffe dal  linguaggio colorito è Matteo Renzi.  L’episodio risale al giugno 2018. Quando l’ex premier viene invitato a invitato a Washington per commemorare Bob Kennedy. E contemporaneamente deve anche essere a Roma per votare la sfiducia al primo governo Conte.

La gaffe di Renzi: devo votare la sfiducia a queste merde

L’elegante definizione dell’esecutivo gialloverde è contenuto in alcune intercettazioni pubblicate oggi da la Stampa e il Fatto quotidiano. In merito all’inchiesta sulla Fondazione Open che vede tra gli indagati Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti. La tesi della Procura è che la Fondazione Open fosse usata dalla «medusa» renziana come collettore di finanziamenti e bancomat politico e personale a uso del leader di Italia Viva. E l’episodio incriminato ne sarebbe una prova. “Non posso evitare di votare la sfiducia a queste merde“, si sente dire da Renzi. Che chiede all’imprenditore Vincenzo Manes, se conosce qualcuno che possa affittare un aereo privato. Nelle ore successive, racconta l’articolo, la Fondazione Open firma un contratto (poi trovato dalla Guardia di Finanza nella cartellina “Volo privato MR Washington”) con una società di noleggio. Il costo del Falcon 900 Ciampino-Washington è di 134.900 euro. Troppo per la Fondazione che ha in cassa solo 6mila euro. Alla fine la copertura si trova (grazie a un giroconto della fondazione Eyu, area Pd) e alla benevolenza di Gianfranco Librandi, parlamentare renziano. E il leader di Italia Viva Renzi può arrivare a Roma per votare la sfiducia a “quelle merde”.

“A tutti può capire di usare un linguaggio colorito”

Di che vi stupite? Il giudizio sul primo governo Conte è noto, di difende Renzi-“Penso a tutti capiti di usare un linguaggio più colorito in privato, mio giudizio su quell’esecutivo non è sorpresa”, dice Matteo beccato in fallo. “Su 92mila pagine di captazioni volete non trovare una scortesia o parolaccia? Per esempio, dico che devo tornare di corsa per votare contro la fiducia al primo governo Conte, definendolo ‘un governo di m… Chiaramente uso un linguaggio colloquiale ed estremizzo perché sto mandando un sms rapidamente ad un amico. Penso a tutti capiti di usare un linguaggio più colorito in privato con gli amici”.

Sono stato maleducato e mi spiace

Sicuramente sono stato maleducato – ammette – e mi spiace, ma che non mi piacesse quel governo e che pensassi ogni male di un governo populista e sovranista penso non sia una sorpresa per nessuno. Poi se la prende con il processo mediatico. “In questi giorni, prosegue a puntate come una telenovela la pubblicazione delle carte dell’accusa su Open. Dal 2019, questo processo si fa sui giornali senza contradditorio. Funziona così. Prima la Procura di Firenze impiega centinaia di finanzieri e centinaia di migliaia di euro (vostri) per sequestrare e acquisire carte, talvolta in modo illegittimo anche secondo la Cassazione. Queste carte finiscono in un faldone di 92.000 pagine che viene sapientemente veicolato da alcuni quotidiani“.

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