Conte fa l’europeista sui giornali stranieri e si inginocchia a Draghi: “E’ una risorsa, protegge l’Italia”

13 Nov 2021 13:20 - di Lucio Meo

“Il presidente del Consiglio Draghi è chiaramente una risorsa per il Paese e sta svolgendo un compito importante in una fase delicata: proteggere il Paese e attuare efficacemente il piano di rilancio. Una sfida complessa in cui lo sosteniamo”. Lo dice il leader del M5S Giuseppe Conte in una intervista rilasciata al quotidiano economico olandese ‘Het Financieele Dagblad‘. “Il Movimento 5 Stelle non cerca di trasferirlo da Palazzo Chigi al Quirinale”, prosegue l’ex premier parlando sempre di Draghi. “Anche se non c’è dubbio che il candidato presidenziale più adatto sia qualcuno di alta morale, capace di raggiungere l’unità nazionale. Questo è tutto quello che posso dire al riguardo”.

Conte e l’Europa da proteggere e riformare

Il Patto di stabilità “si basa troppo sulla stabilità e troppo poco sulla crescita. Tanto che alla luce della pandemia abbiamo dovuto allentare notevolmente le regole fiscali. E’ urgente riformare il Patto. Le prescrizioni ultra rigoriste del passato si sono rivelate inadatte a promuovere la crescita economica e lo sviluppo sociale”. Lo dice il leader del M5S Giuseppe Conte in una intervista rilasciata al quotidiano economico olandese ‘Het Financieele Dagblad’.

Diktat alla Germania: “Non può fare tutto da sola”

“L’Eurosistema è irreversibile. Anche per i tedeschi”. Così Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata al quotidiano economico olandese ‘Het Financieele Dagblad’. “E’ inconcepibile – osserva l’ex premier – che un Paese come la Germania possa far funzionare da solo la propria economia”. “Quando siamo stati il ​​primo Paese in Europa ad andare in lockdown e la curva epidemiologica in Germania non era ancora così alta”, i tedeschi “hanno chiuso le porte delle loro fabbriche di automobili. Semplicemente perché la loro filiera dipende dall’Italia”, sottolinea il presidente M5S, che aggiunge: “Nessun Paese europeo può pensare alla crescita senza il commercio europeo: lo scambio reciproco è fondamentale. E’ ovvio che siamo sulla stessa barca”.

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