Parte il corteo della Cgil, Landini ringrazia la Lamorgese invece di chiederne le dimissioni

16 Ott 2021 14:13 - di Elsa Corsini

Incredibile ma vero. Alla testa del corteo antifascista diretto a piazza San Giovanni, il leader della Cgil, Maurizio Landini,  cattura le telecamere con un ringraziamento ‘sentito’ al Viminale per la gestione della piazza di sabato scorso. Proprio così.

Landini: “Ringrazio la Lamorgese per il lavoro svolto”

“Ringrazio la ministra Lamorgese per il lavoro svolto e ringrazio anche la polizia”. Così il leader del sindacato vittima dell’assalto di Forza Nuova. Un assalto ampiamente prevedibile, come hanno dimostrato i tempi dell’operazione. E quindi evitabile se soltanto il ministro dell’Interno avesse dato consegne di intervenire agli agenti. Così non è stato. I violenti hanno avuto il lasciapassare dai poliziotti.  Le  cronache testimoniano la trattativa tra agenti di polizia e i leader di Forza Nuova che ha autorizzato il corteo di avvicinamento alla sede della Cgil.

Pugni chiusi e bandiere rosse per Gualtieri

E oggi tra bandiere rosse e pugni chiusi Landini cosa fa? Ringrazia il ministro Lamorgese. Di che cosa? Di aver consentito l’assalto e la violazione della sede sindacale per poter urlare al pericolo fascista nascosto tra le pieghe dell’opposizione di FdI?  Alla vigilia del voto guai a rompere la compattezza del fronte antifascista. Così se Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni della titolare del Viminale per manifesta incapacità di tutelare l’ordine pubblico, l’ex leader dei Cobas corre in soccorso. Poi magari dopo il ballottaggio potrà togliersi qualche sassolino di scarpa. Ma oggi è ‘costretto’ a sfidare il senso del ridicolo e ringraziare la ministra del governo Draghi.

Il leader della Cgil: “Siamo qui per la democrazia di tutti”

Quella di oggi “è una manifestazione che difende la democrazia di tutti. Questo è il tema”, dice ancora Landini camminando in direzione di piazza San Giovanni. Anche qui i fatti lo smentiscono. La sifesa è a senso unico e la chiamata alla armi contro i pericoli per la democrazia nasconde una marchetta elettorale al candidato sindaco del Pd. “L’attacco alla Cgil l’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia è per estendere la democrazia nel nostro paese e in Europa”.

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