Intercettazioni: la relazione del Copasir segnala criticità diffuse e ripetute. “Servono nuove norme”

21 Ott 2021 17:23 - di Redazione
Copasir, intercettazioni

Il Copasir ha approvato la Relazione sulla disciplina per l’utilizzo di contratti secretati, anche con riferimento al noleggio dei diversi sistemi di intercettazione. Il punto era all’ordine del giorno della seduta di oggi del Comitato. Relatori del documento, approvato dal Copasir presieduto da Adolfo Urso, sono stati il senatore Francesco Castiello e il deputato Elio Vito.

Il Copasir sulle intercettazioni e sui relativi contratti secretati

«Criticità diffuse e ripetute negli anni», emergono dalla Relazione della Sezione centrale per il controllo sui contratti secretati della Corte dei Conti. Lo rileva la commissione presieduta da Adolfo Urso, in una comunicazione approvata che rileva come enti ed amministrazioni tendano a sfuggire ai controlli. Un esempio lampante è quello delle procure: a fronte della loro «presumibile ponderosa attività anche in merito all’impiego di sistemi di intercettazione che vede l’ordinamento italiano tra i maggiori utilizzatori di tali strumenti, per il ministero della Giustizia sono stati registrati solo 6 atti (compresi 4 giacenti) di cui 4 riferiti al noleggio di sistemi di intercettazione per una sola sede di Tribunale a fronte di 140 Tribunali sul territorio italiano».
Questo per quanto riguarda il controllo preventivo di legittimità dei contratti secretati. Nell’ambito del controllo successivo sulla regolarità, correttezza ed efficacia della gestione, la Sezione centrale ha esaminato 64 contratti, stipulati o sottoposti a variazione nel 2020, di cui 44 provenienti dal ministero della Difesa e un numero più esiguo da altri ministeri (5 dagli Esteri; 3 dall’Interno; 2 dalla
Giustizia; 7 dalle Infrastrutture e trasporti; 2 dall’Economia).

Alcune amministrazioni hanno fornito dati incompleti

Il Copasir rileva che «non sono stati forniti riscontri da parte di altri Ministeri e della Società generale di informatica, Sogei, e della Società gestione impianti nucleari, Sogin». Dati, aggiunge, che dimostrano «l’incompletezza delle informazioni rese da talune Amministrazioni ed Enti».
È il Codice dei contratti pubblici a demandare alla Corte dei conti, per il tramite di un ufficio organizzato in modo da salvaguardare le esigenze di riservatezza, un controllo preventivo sulla legittimità e sulla regolarità dei contratti secretati e un controllo successivo sulla regolarità, correttezza ed efficacia della gestione.

Quali sono le correzioni suggerite dal Copasir

Per quanto riguarda le intercettazioni, il Comitato «ritiene apprezzabile che il Governo stia affrontando le problematiche di questo settore, anche nella direzione di individuare dei requisiti di base unici a cui gli operatori si debbano attenere, come accade in altri settori per i quali è previsto un processo di qualificazione degli operatori economici e auspica che tale riflessione si concretizzi in tempi brevi».

Il Copasir segnala «dunque l’esigenza di interventi normativi volti a migliorare la disciplina dell’affidamento di tale servizio secondo alcune indispensabili linee direttrici: l’auspicabile superamento della richiamata divergenza interpretativa tra ordinamento interno e comunitario nella direzione di un adeguamento verso quest’ultimo per la protezione dei diritti fondamentali, con particolare riguardo alla privacy; la necessità che il controllo sui contratti relativo alla fornitura dei diversi sistemi di intercettazione sia garantito in termini effettivi; l’equilibrata armonizzazione delle tariffe con le quali sono remunerati i fornitori di tale servizio al fine di superare l’attuale quadro che presenta consistenti differenze di costo tra i vari uffici giudiziari, elemento emerso anche in precedenti interlocuzioni del Comitato; la conferma di un indirizzo diretto ad assicurare che aziende che mettono a disposizione tali strumenti rispondano a precisi requisiti di affidabilità, soprattutto con riferimento alla protezione di dati personali e sensibili, anche alla luce dei ripetuti attacchi ai sistemi informatici pubblici e privati che si sono concretizzati nell’esfiltrazione di informazioni».

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